2010-05-28 16:08:23

Iraq: nuova pastorale della Chiesa per fronteggiare l’esodo dei fedeli


Spirito propositivo, speranza e iniziative per rimanere vicini alla comunità. È questa la ricetta del nuovo arcivescovo dei caldei di Erbil, mons. Bashar Warda, per affrontare la difficile situazione della regione semi-autonoma del Kurdistan, che continua ad essere una meta per i cristiani in fuga dalle città più pericolose dell’Iraq, come Baghdad e Mosul. Basti pensare che la diocesi nel 2005 contava circa 2500 famiglie oggi arrivate a 7200 solo ad Ankawa. Lo scorso 24 maggio il redentorista ha sostituito mons. Rabban Al-Qas che dal 2007 reggeva la diocesi come amministratore. mons. Warda è impegnato da tempo a ripensare una nuova attività pastorale che affronti esigenze e problemi venutisi a creare in seguito alla persecuzione e all’esodo forzato dei fedeli. È questa la sfida maggiore per la Chiesa caldea in Iraq, che sta concentrando i suoi sforzi per essere vicina ai suoi pastori e potenziare la catechesi per contrastare l’aggressiva evangelizzazione portata avanti dalle sette protestanti nel Paese. Per questi motivi, nonostante la crisi economica, mons. Shlemon Warduni, vicario patriarcale di Baghdad, ha assicurato, parlando all'agenzia AsiaNews, che “la Chiesa caldea e la diocesi patriarcale di Baghdad stanno bene e continuano a sostenere economicamente senza difficoltà i loro sacerdoti”. Per potenziare al meglio la catechesi a Baghdad e aiutare quella nel resto dell’Iraq, il patriarcato sta anche studiando progetti che gli garantiscano maggiori entrate “per il bene della sua Chiesa e per tutti i suoi bisogni”. (M.G.)







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