2010-05-28 16:08:33

e di pensiero


Una delegazione di parlamentari indonesiani ha incontrato i vescovi del Paese nella sede della Conferenza episcopale a Central Jakarta per rilanciare l’impegno comune contro il fondamentalismo e per la convivenza pacifica all’insegna di quell’ “unità nella diversità” sancita fin dalla dichiarazione di Indipendenza del 17 agosto 1945 con il motto latino “E pluribus unum”. Secondo quanto riferisce l'agenzia AsiaNews, la delegazione della People’s Consultative Assembly era guidata da Taufik Kiemas, marito della ex presidente Megawati Soekarnoputri e presidente dell’assemblea. Mons. Johannes Pujasumarta Pr, segretario generale dei vescovi indonesiani, ha affidato ai parlamentari il compito di “assicurare il mantenimento di valori così importanti” a garanzia del “pluralismo alla base della società indonesiana”. L’Indonesia è infatti uno Stato laico fondato su Cinque principi base (la Pancasila), che “garantiscono il pieno rispetto delle diversità culturali” e dei diritti umani. In Indonesia è ammessa la pratica di cinque religioni, riconosciute a livello ufficiale: islam, taoismo, buddismo, induismo e cristianesimo. Tuttavia, la crescita di una frangia fondamentalista interna, che preme per l’introduzione della legge islamica, rischia di minare il valore della laicità alla base dello Stato. Dal 2002, ad esempio, in alcune parti della provincia di Aceh la shariah ha sostituito l’ordinamento giuridico statale. Per scongiurare questa deriva, lo stesso gruppo di parlamentari nei prossimi giorni, incontrerà anche i leader di Nahdlatul Ulama, la più importante organizzazione musulmana moderata del Paese. (M.G.)







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