Congo: dedicata una strada al primo vescovo di Lubumbashi
In occasione del centenario dell'evangelizzazione della provincia del Katanga, nel
sud-est della Repubblica Democratica del Congo, le autorità locali hanno deciso di
dedicare una strada di Lubumbashi, capoluogo della provincia, a Jean-Félix Hemptine,
il primo vescovo della città. Lo riferisce l’agenzia Fides. Padre Jean-Félix Hemptine,
monaco benedettino dell’abbazia di Saint-André-lez-Bruges in Belgio, arrivò nel 1910
a Elizabethville, l'attuale Lubumbashi, insieme ai suoi confratelli. Diverrà in seguito
vicario apostolico, poi prefetto apostolico, e infine verrà consacrato vescovo. Morì
nel 1958, lasciando il ricordo di un vescovo dinamico. In qualità di membro del consiglio
provinciale, ha consigliato una politica di assimilazione ispirata dai valori cristiani
e un’amministrazione politica diretta, nella quale bianchi e neri godessero di pari
diritti. All’epoca il Congo era una colonia belga che si apprestava a diventare indipendente.
In occasione del centenario dell’evangelizzazione, padre Germain Kasonde, storico,
vicario della cattedrale di “San Pietro e Paolo”, ha scritto un libro, intitolato
“Mons. Jean de Hemptine Felix, fondatore della prefettura apostolica e del vicariato
apostolico di Katanga. La visione politica e le opere sociali nel Katanga industriale
1910-1958”. Le celebrazioni del centenario si concluderanno il 15 agosto 2010. L'arcivescovo
di Lubumbashi, mons. Floribert Songasonga Mwitwa, auspica che questo sia un anno di
ringraziamento per il dono del Vangelo giunto grazie ai primi missionari, che hanno
affrontato difficoltà come la natura ostile dei luoghi. Il centenario è anche l'occasione
per un esame di coscienza dei battezzati, che sono chiamati a valutare i loro progressi
nella fede. La ricchezza della fede portata dai missionari è testimoniata dalle attività
degli operatori pastorali che lavorano sul territorio: dal missionario salesiano al
benedettino, dai sacerdoti diocesani ai catechisti. Attualmente i sacerdoti diocesani
sono 120, presenti in diocesi o in missione all'estero. Sono pochi perché devono servire
68 parrocchie e altre comunità. Ai sacerdoti diocesani si affiancano i benedettini,
i salesiani, i missionari d’Africa, gli Spiritani e i Figli dell’Incarnazione. Per
celebrare il centenario, ogni parrocchia organizza un Triduo di preghiera e riflessione
in occasione della festa del Santo patrono. Le diverse commissioni diocesane sono
chiamate a riflettere sulla testimonianza cristiana nei diversi campi, mentre le congregazioni
religiose sono chiamate a riflettere sul loro carisma. (R.P.)