Bartolomeo I elogia i buoni rapporti del Cremlino con il Patriarcato di Mosca
“Noi, come Chiesa madre, ci felicitiamo della prospera cooperazione tra la Chiesa
ortodossa russa e lo Stato. I responsabili pubblici ed ecclesiastici di questo Paese
stanno scrivendo un nuovo capitolo nella storia”: è quanto ha affermato il Patriarca
ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, nella sua visita martedì scorso al Cremlino,
dove ha incontrato il presidente della Federazione russa, Dmitrij Medvedev. Bartolomeo,
che era accompagnato dal Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Cirillo, ha avuto
parole di elogio riguardo il dialogo tra la Chiesa e lo Stato, “la migliore garanzia
per il futuro della nazione”. Dialogo che aiuterà la società russa ad affermare se
stessa sulla base dei valori morali tradizionali e degli ideali cristiani. Il Patriarca
ecumenico - riferisce l’agenzia Interfax-Religion - ha ringraziato Medvedev per l'invito
al Cremlino: “Siamo felici – ha detto - di essere qui in Russia e lieti che la visita
coincida con le Giornate della letteratura e della cultura slava e con l'onomastico
del Patriarca Cirillo, ricevuto con grande affetto e rispetto dal nostro patriarcato
l'anno scorso». Il presidente russo, dal canto suo, ha affermato che il viaggio di
Bartolomeo servirà a “rafforzare il dialogo che ha sempre legato” le due Chiese sorelle.
Ci sono stati molti cambiamenti di recente e mi fa piacere - ha sottolineato rivolto
al patriarca di Costantinopoli - che lei potrà constatare queste positive novità nella
vita del Paese e il dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e lo Stato. Gli impegni
assai complessi che la nostra nazione e il mondo intero si trovano davanti, alla luce
della crisi economica, possono essere affrontati solo attraverso questo dialogo. È
per questo - ha concluso Medvedev - che riteniamo molto importante il dialogo costruttivo
e di massimo sviluppo che abbiamo avuto negli ultimi anni con la Chiesa ortodossa
russa”. Anche secondo Cirillo la visita di Bartolomeo è di grande importanza per le
relazioni bilaterali: “Noi Chiese ortodosse locali - ha ricordato - siamo parte di
una Chiesa. C'è solo una Chiesa ortodossa anche se i credenti ortodossi di ciascun
Paese hanno dei problemi specifici. Quindi i loro capi spirituali devono incontrarsi
più spesso e condividere la propria esperienza pastorale”. Esistono problemi comuni
all'ortodossia che “per decenni non abbiamo potuto nemmeno prendere in considerazione”
e che, ha sottolineato il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, “potremo cominciare
a risolvere grazie alle relazioni bilaterali tra le nostre Chiese, agli scambi di
visite e ai nostri buoni rapporti personali”. Al di là dei discorsi ufficiali che
descrivono al mondo le reciproche posizioni, ciò che per Cirillo ha più importanza
è “il quotidiano dialogo di carità, lo scambio di conoscenze e di emozioni, e soprattutto
la preghiera insieme e la guida comune dell'ufficio divino. Dio è con noi in tutto
questo. Crediamo che Dio stia conducendo le nostre due Chiese e tutte le Chiese ortodosse
lungo il sentiero che è nelle sue mani”. La delegazione del Patriarcato ecumenico
di Costantinopoli, accompagnata dal metropolita Ilarione, capo del Dipartimento per
le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha poi proseguito la
visita del Cremlino sostando in venerazione davanti alle reliquie dei santi e alle
icone presenti nelle cattedrali della Dormizione, dell'Arcangelo e dell'Annunciazione.
(L.Z.)