Pakistan: manifesti anticristiani dopo l’oscuramento di Facebook e Youtube
Desta crescente preoccupazione nella Chiesa in Pakistan, la comparsa a Lahore di manifesti
anti-cristiani, dopo l’oscuramento deciso dall'Authority delle telecomunicazioni pachistana
(Pta) di Facebook, YouTube e altri siti per avere violato la legge sulla blasfemia.
Il blocco è stato imposto su ordine di un tribunale di Lahore, che aveva dichiarato
''blasfemo'' un concorso lanciato sul popolare social network in cui si invitavano
gli internauti a pubblicare online caricature su Maometto. La messa al bando è stata
poi estesa anche a Youtube su cui erano state trasferite alcune delle caricature
contestate e ad altri siti ritenuti sacrileghi. La vicenda – riferisce l’agenzia Ucan
- sta provocando crescenti proteste nel Paese e ha scatenato la mobilitazione dei
movimenti islamisti. Tra questi la Conferenza Khatm-e-Nabuwat, già coinvolta in passato
in diversi attacchi contro chiese cristiane, che ha riempito le strade di Lahore di
manifesti anti-cristiani e anti-ebraici. L’iniziativa desta allarme nella Chiesa locale
che teme nuove violenze contro i cristiani. “Preghiamo che il Signore ci aiuti, perché
siamo indifesi”, ha dichiarato l’arcivescovo di Lahore, mons. Lawrence Saldhana che
ha condannato Facebook ha chiesto che “i manifesti vengano rimossi al più presto”,
notando che uno di essi è affisso vicino alla cattedrale della città. E di una “reazione
pericolosa”, parla anche padre Aftab James Paul , direttore della Commissione per
il dialogo interreligioso della diocesi di Faisalabad che ha annunciato per il 28
maggio una Conferenza stampa dell’arcidiocesi contro Facebook. (L.Z.)