2010-05-26 14:48:38

Mons. Zimowski sulla cellula artificiale: non è creazione della vita, ma prodotto dell'uomo


Continua a suscitare domande nel mondo scientifico, culturale e religioso, la notizia, giunta in questi giorni dagli Stati Uniti, della prima cellula artificiale costruita in laboratorio e capace di dividersi e moltiplicarsi come qualsiasi altra cellula vivente. Sulla questione, Romilda Ferrauto ha sentito il parere di mons. Zygmunt Zimowski presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari:RealAudioMP3

R. – Stando a quanto sinora reso pubblico in merito alla cosiddetta cellula sintetica si può certamente definirla un importante risultato tecnico della ricerca scientifica. E questo dobbiamo ammetterlo. E’ invece improprio, e vorrei ribadirlo, è improprio definire la realizzazione di questa cellula come un atto creativo o come la creazione della vita. Questo assolutamente no, non dobbiamo parlare di creazione: solo Dio crea, l’uomo produce. Questo è un prodotto umano, non una creazione. Si tratta – senza nulla togliere al valore dei ricercatori – di una modifica di quanto già esistente, dunque, di biologia sintetica. Secondo me, la cellula sintetica, d’altro canto, rilancia due questioni fondamentali: il cosiddetto rischio dell’imprevedibile, legato a novità di questo livello, e l’indissolubilità del binomio scienza-etica. Dobbiamo sempre rispettare il binomio scienza-etica e sarà, dunque, necessario che il proseguimento delle ricerche su tale cellula sia accuratamente monitorato. Vorrei aggiungere ancora che - come è giù avvenuto per il genoma umano con la costituzione dell’Elsi-Ethical, legal, and social issues - per il suo futuro impiego sarà necessario mettere a punto un apposito progetto parallelo che vada cioè di pari passo con il progredire della sperimentazione, valutandone l’impatto etico, legale e sociale.







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