La Chiesa messicana: boicottaggio del censimento se mira a sminuire la presenza cattolica
Se non saranno introdotte radicali e convincenti correzioni alle domande sulla fede
religiosa di appartenenza, “oggi ingannevoli e insidiose”, la Chiesa messicana chiederà
di rifiutare il Censimento nazionale, che inizierà il 31 maggio. Così riporta il settimanale
“Dalla fede” dell’arcivescovado di Città del Messico, guidata dal cardinale Norberto
Rivera, facendo eco, tra l’altro, a dichiarazioni già espresse da numerosi vescovi
del Paese, subito dopo la pubblicazione delle domande e delle possibili risposte contenute
nel questionario predisposto per il censimento. Sotto la dicitura “credo cristiano
cattolico” s’includono 12 singolari possibili appartenenze al cattolicesimo. La stessa
Chiesa cattolica appare come “apostolica, romana, riformata”. E’ evidente che il questionario
elaborato dall’Istituto nazionale di statistiche (Inegi) contiene gravissime lacune
concettuali e, come sottolinea il settimanale “Dalla fede” e “dimostra mancanza di
professionalità (…) e forse un non molto dissimulato desiderio di manipolazione dei
risultati per servire fini perversi”. Si tratta – prosegue il periodico - di una “vera
frode e risulta chiarissimo che si prepara qualcosa per sminuire statisticamente la
presenza e la realtà cattolica nel Paese”. Diverse confessioni religiose, come quella
cattolica, che nel Registro delle Associazioni religiose del Ministero degli Interni,
vengono chiamate con un nome preciso, nel questionario si trovano con il proprio nome
cambiato, accorciato o manipolato in modo indecente. Il settimanale riferisce che
il questionario è stato sottoposto, a titolo di esperimento, a due gruppi separati
di 10 persone ciascuno, uno di cittadini della strada per così dire e l’altro di dipendenti
dell’arcivescovado. Nel primo caso solo 2 persone hanno potuto dare la risposta corretta
e nel secondo solo 3. “Ciò dimostra - commenta il settimanale cattolico - che il questionario
del censimento produrrà solo errori, confusioni e ambiguità e poi, qualcuno, si sentirà
autorizzato ad interpretare i dati come desidera. Il tutto è talmente assurdo che
con queste possibili risposte, che offrono 12 alternative diverse per definirsi cattolico,
alla fine, nell’esperimento, la religione maggioritaria risulta essere o la ‘cattolica,
apostolica, riformata’ e oppure la ‘cattolica tradizionale’, che sono due piccole
associazioni. La Chiesa cattolica risulta essere minoranza”. La stampa messicana in
queste ore è piena di articoli che esprimono perplessità di fronte ad un questionario
preparato senza la partecipazione delle confessioni religiose - come proposto da parte
cattolica e rifiutato dalle autorità - e ritengono che non è onesto né opportuno,
sottoporre i cittadini a “domande trabocchetto o semplicemente ingannevoli anche perché
- si osserva con preoccupazione - sarebbe l’intero censimento della popolazione e
degli alloggi a perdere qualsiasi credibilità”. (L. B.)