2010-05-23 15:49:45

Messaggio dei vescovi portoghesi dopo la visita del Papa in Portogallo


“Vero atto pasquale, la vista del Santo Padre Benedetto XVI ci ha lasciato messaggi e orientamenti. E’ nostro filiale desiderio ringraziarlo per la ricchezza dei suoi gesti e delle sue parole e recepirli nei nostri progetti pastorali”. E’ un passaggio del messaggio dei vescovi portoghesi diffuso in seguito alla visita apostolica del Papa in Portogallo, dall’11 al 14 maggio scorsi. I presuli annunciano che “gli interrogativi lanciati ai vari settori della vita pastorale (…) saranno accolti nel modo di ripensare e strutturare la Chiesa, nello slancio rinnovatore della carità, nella valorizzazione missionaria e nelle proposte di una cultura credibile e convincente”, e anticipano che nell’Assemblea plenaria straordinaria di giugno saranno diffusi “alcuni orientamenti, come itinerario sinodale proposto per ripensare la pastorale in termini di una unità nazionale, senza pregiudicare le specificità di ciascuna diocesi”. Sul clima di entusiasmo con cui i fedeli hanno salutato la visita del Papa, i vescovi portoghesi ricordano come “una corrente di profonda e semplice umanità” abbia “percorso le distanze e avvicinato tante persone, unite dalla comune ricerca della sapienza e nell’ansia di serenità per le enormi apprensioni del futuro”. “L’esperienza di affetto irradiante che si è spontaneamente creata - si legge ancora nella lettera - si caratterizza come momento di festa, poiché teso a lodare Dio, comunicare con i fratelli, mai dimenticando i più gravemente colpiti dalla situazione economica che stiamo attraversando”. Il messaggio si conclude con un rifermento all’esperienza dei tanti giovani presenti e con un invito ad un rinnovato impegno evangelico: “La bellezza della santità ha attratto i cuori disponibili, sia dei bambini, sia dei giovani. I gesti di vicinanza hanno manifestato la necessità della Chiesa di andare verso le persone nella loro vita e realtà quotidiana. L’intensità meravigliosa e partecipata nelle celebrazioni ha interpellato la responsabilità delle comunità cristiane per un rinnovamento delle qualità delle offerte rituali e per farsi carico, con fervore spirituale, degli spazi della festa cristiana”. (C.D.L.)







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