2010-05-23 14:30:14

Il cardinale Poletto presiede la Messa Solenne per la chiusura dell’Ostensione della Sindone


Con una celebrazione eucaristica presieduta oggi pomeriggio nel Duomo di Torino dal cardinale Severino Poletto, arcivescovo della città, si conclude solennemente l’Ostensione della Sacra Sindone, iniziata il 10 aprile scorso. Nel tardo pomeriggio di ieri è passato davanti alla Sindone il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. “Sono commosso, grato a tutti coloro che hanno preparato un’Ostensione così bene orientata a suscitare nei pellegrini sentimenti di contemplazione e preghiera verso la Passione del Signore – ha detto al termine della visita – Davanti alla Sindone ho pregato a lungo per tutta la Chiesa fedele e sofferente”. Quindi ha aggiunto: “Nonostante il periodo difficile che sta attraversando la Chiesa e la società siamo fiduciosi”. Sono stati oltre due milioni i pellegrini che si sono recati a venerare il sacro lino in un mese e mezzo circa. Tantissimi i giovani che hanno voluto fare questa esperienza. Ascoltiamo, al microfono della nostra inviata Emanuela Campanile, la testimonianza di Maurizio Versaci, vice-responsabile della pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Torino:RealAudioMP3

“Possiamo dire che i giovani che abbiamo incontrato ci hanno dato molto e forse hanno ricevuto anche loro qualcosa. Noi abbiamo voluto che questo tempo dell’Ostensione fosse anche un momento di incontro dei giovani. Giovani provenienti da esperienze diverse, non solo luoghi diversi, che forse attraverso sia l’esperienza della venerazione della Sindone, ma anche di tutto il contorno abbiano potuto vivere un’esperienza di incontro fondamentale, forse, per poi proseguire il loro cammino di fede”.

Tanti anche i giovani volontari che hanno accolto i disabili e le persone in difficoltà giunte a Torino per l’Ostensione. Emanuela Campanile ha raccolto la riflessione di don Maurizio De Angeli, direttore della pastorale giovanile:RealAudioMP3

“I giovani che erano qui a fare anche l’esperienza del volontariato in qualche modo hanno aiutato davvero tutti a incarnare quello che era un po’ il motto dell’Ostensione: ‘Passio Christi, passio hominis’. Perché come diceva il Papa al Cottolengo: ‘voi siete Gesù Cristo, non solo ci rimandate, ma ci rappresentate, Gesù Cristo’. Per cui l’esperienza dell’accoglienza dei disabili è sempre un’esperienza molto forte che in qualche modo pone delle domande fondamentali sull’esperienza della vita e della vita dei giovani, in particolare”.







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