Appello delle Ong congolesi a Obama: "Ci salvi dai ribelli"
Almeno il 70% dei territori della provincia nord-occidentale dell’Equateur è ancora
troppo insicuro per consentire l’intervento di organizzazioni umanitarie. A riferirlo
è la relazione diffusa dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha)
e riportata dall'agenzia Misna. A quasi due mesi dall’attacco contro la città di Mbandaka,
sferrato da un gruppo di insorti appartenenti alla comunità degli Enyele, l’Ocha classifica
come “zone rosse” le strade tra Dongo, Imese e Enyele e quelle tra Buburu e Bomongo,
limitando di fatto il sostegno umanitario alle popolazioni bisognose di cibo, medicinali,
cure e alloggi. È la stessa insicurezza che ha portato i civili congolesi in fuga
a riparare nella vicina Repubblica del Congo-Brazzaville. L’agenzia Onu per i Rifugiati
(Unhcr), ha censito almeno 31.174 civili sfollati, portando a 120 mila il numero di
congolesi rifugiati nella zona di Likouala, nel nord-est della Repubblica del Congo.
Intanto una richiesta di aiuto contro gli attacchi dei ribelli dell’Esercito di resistenza
del signore (Lord’s resi stance army – Lra) è stata rivolta al presidente Usa, Barack
Obama, da sette organizzazioni non governative e della società civile congolesi di
Niangara. Appello condiviso da mons. Andavo Mbia, vescovo di Isiro-Niangara nella
provincia orientale della Repubblica Democratica del Congo: si tratta di "un’utile
provocazione per far comprendere al mondo il nostro dramma”. Nella missiva si chiede,
tra l’altro, di creare una rete telefonica e una radio comunitaria per avvertire la
popolazione dell’avvicinarsi dei guerriglieri. Sugli attacchi dell'Lra, il vescovo
dichiara: "Le violenze commesse dai guerriglieri sono indicibili. Purtroppo finora
la risposta dell’esercito congolese e dei Caschi Blu della missione della Nazioni
Unite in Congo (Monuc) è stata inadeguata di fronte alla portata delle violenze".
Secondo l’organizzazione Human Rights Watch, i ribelli dell’Lra hanno ucciso in modo
selvaggio 96 civili e rapito decine di persone tra gennaio e aprile 2010 nel nord-est
del Paese. A questi crimini si aggiungono quelli commessi dai guerriglieri nel sud-est
del Centrafrica e nel sud Sudan. “Le violenze dell’Lra sono un problema regionale
che deve essere risolto con l’aiuto della comunità internazionale" spiega mons. Mbia
che poi conclude: "Non lasciateci soli di fronte a questo dramma". (R.R.)