2010-05-21 16:18:09

Fondazione Centesimus Annus: convegno a Roma sul bene comune


Si svolge oggi a Roma, presso il Centro Congressi “Matteo Ricci” della Pontificia Università Gregoriana il Convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice. “Sviluppo, progresso e bene comune” è il titolo dell’evento. I lavori saranno scanditi da tre relazioni di base e da una tavola rotonda alla quale interverranno docenti universitari ed operatori economici che discuteranno di religioni, dialogo e sviluppo sociale. Domingo Sugranyes Bickel, presidente della Fondazione, presentando l’evento ha detto: “Nella crisi attuale il concetto di sviluppo economico é profondamente messo in discussione.” E aggiunge – come si legge nel comunicato diffuso dalla stessa Fondazione - “I grandi Paesi emergenti stanno cambiando la geo-politica economica. Il maggior benessere di milioni di persone, il consumo accelerato di materie prime, gli squilibri finanziari mondiali tra Paesi con eccedenza di esportazioni che finanziano l’immenso debito degli Stati Uniti, rappresentano tutte nuove realtà dello sviluppo economico mondiale, mentre nei ricchi Paesi occidentali c’è disorientamento, disoccupazione, assenza di sbocchi per i giovani”. In questo clima può e deve assumere un ruolo centrale l’etica economica. Come afferma il Papa nella sua enciclica “Caritas in Veritate”, l’attività economica deve diventare sempre più un luogo dove si manifesta solidarietà e si innescano relazioni umane di collaborazione. Sulla linea della reciproca interazione si pone l’esigenza di maggiore dialogo tra le diverse culture. Tale processo deve avvenire tramite la conoscenza e l’istruzione per tutti al fine di acquisire una reale consapevolezza del futuro proprio e dell’umanità. “L’importante è percorrere queste strade nel piccolo, - auspica Bickel - ognuno di noi, nel proprio ambito, deve dare il suo contributo, essere portatore di esempi positivi”. Nuclei centrali della giornata di studi saranno da un lato le dinamiche del dialogo in materia religiosa, dall’altro, da un punto di vista più prettamente economico, i danni apportati dall’attuale crisi, aggravati dalla precedente fase speculativa. Nonostante il quadro generale non appaia florido, il Presidente della Fondazione Vaticana, conclude la sua riflessione con fiducia: “C’é da sperare che la presente crisi porti ad un incremento della cooperazione internazionale, ad un maggiore rispetto e comprensione e ad istituzioni di governance multinazionali più efficienti”. (M.A.)







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