Fondazione Centesimus Annus: convegno a Roma sul bene comune
Si svolge oggi a Roma, presso il Centro Congressi “Matteo Ricci” della Pontificia
Università Gregoriana il Convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Centesimus
Annus – Pro Pontifice. “Sviluppo, progresso e bene comune” è il titolo dell’evento.
I lavori saranno scanditi da tre relazioni di base e da una tavola rotonda alla quale
interverranno docenti universitari ed operatori economici che discuteranno di religioni,
dialogo e sviluppo sociale. Domingo Sugranyes Bickel, presidente della Fondazione,
presentando l’evento ha detto: “Nella crisi attuale il concetto di sviluppo economico
é profondamente messo in discussione.” E aggiunge – come si legge nel comunicato diffuso
dalla stessa Fondazione - “I grandi Paesi emergenti stanno cambiando la geo-politica
economica. Il maggior benessere di milioni di persone, il consumo accelerato di materie
prime, gli squilibri finanziari mondiali tra Paesi con eccedenza di esportazioni che
finanziano l’immenso debito degli Stati Uniti, rappresentano tutte nuove realtà dello
sviluppo economico mondiale, mentre nei ricchi Paesi occidentali c’è disorientamento,
disoccupazione, assenza di sbocchi per i giovani”. In questo clima può e deve assumere
un ruolo centrale l’etica economica. Come afferma il Papa nella sua enciclica “Caritas
in Veritate”, l’attività economica deve diventare sempre più un luogo dove si manifesta
solidarietà e si innescano relazioni umane di collaborazione. Sulla linea della reciproca
interazione si pone l’esigenza di maggiore dialogo tra le diverse culture. Tale processo
deve avvenire tramite la conoscenza e l’istruzione per tutti al fine di acquisire
una reale consapevolezza del futuro proprio e dell’umanità. “L’importante è percorrere
queste strade nel piccolo, - auspica Bickel - ognuno di noi, nel proprio ambito, deve
dare il suo contributo, essere portatore di esempi positivi”. Nuclei centrali della
giornata di studi saranno da un lato le dinamiche del dialogo in materia religiosa,
dall’altro, da un punto di vista più prettamente economico, i danni apportati dall’attuale
crisi, aggravati dalla precedente fase speculativa. Nonostante il quadro generale
non appaia florido, il Presidente della Fondazione Vaticana, conclude la sua riflessione
con fiducia: “C’é da sperare che la presente crisi porti ad un incremento della cooperazione
internazionale, ad un maggiore rispetto e comprensione e ad istituzioni di governance
multinazionali più efficienti”. (M.A.)