Cresce in Africa il culto della Madonna grazie ai programmi di Radio Maria
I presidenti e delegati delle associazioni laicali di Radio Maria di Ruanda, Costa
D'Avorio, Burundi, Burkina Faso, Zambia, Ghana, Repubblica Democratica del Congo,
Nigeria, Sierra Leone e Kenya, si sono riuniti a Roma insieme ai vertici italiani
della World Family per un corso di formazione teologico, pastorale e gestionale. L’incontro
si concluderà domani. Padre Francisco Palacios, coordinatore dei direttori delle Radio
Maria nel mondo, ha spiegato all’agenzia Zenit che la devozione e il culto mariano
in Africa sono diffusissimi. E ha aggiunto: “C'è bisogno che la devozione popolare
diventi fede solida e che acquisti argomenti per spiegare le ragioni del nostro credere”. Per
questo il corso di formazione di questi giorni ha un valore importante. Vittorio Viccardi,
coordinatore generale della World Family of Radio Maria, ha fatto notare la grande
crescita demografica e la diffusione della religione cattolica in Africa. L'Africa
è il continente dove il cattolicesimo cresce di più. Non sorprende quindi vedere che
Radio Maria sia già uno dei primi network radiofonici privati del continente e che
la diffusione sia in atto tutt’oggi: tanti vescovi stanno chiedendo di portare Radio
Maria nelle loro diocesi e infatti alle quattordici sedi già attive se ne aggiungeranno
altre sei nei prossimi due anni. In alcuni Paesi Radio Maria è la prima per ascolti
ed il numero dei suoi ascoltatori in Africa potrebbe superare in pochi anni quello
complessivo di tutte le altre Radio Maria nel mondo. Tale forte riscontro si spiega
non solo con la grande diffusione della religione cattolica, soprattutto nell'Africa
Subsahariana e centrale, ma anche con la cultura tradizionale che indica nella donna
e madre il centro di accoglienza e di coesione della struttura sociale africana. In
questo contesto la figura di Maria non fa che esaltare valori e virtù che sono già
presenti nelle culture locali. Un altro motivo del grande successo riscosso dall’emittente
nel continente africano lo spiega Emanuele Ferrario, presidente della World Family
of Radio Maria: esso è dovuto al fatto che è stata data fiducia agli africani. Con
pazienza si sono messe insieme le associazioni, promuovendo non solo l'investimento
tecnico iniziale, ma soprattutto la formazione delle competenze. Insomma, si è data
fiducia al personale locale, sostenendolo nel confronto con le difficoltà ed ora se
ne vedono i frutti. “Ma bisogna fare in fretta - ha concluso Ferrario - perchè anche
nelle grandi megalopoli africane sta arrivando la secolarizzazione che stravolge i
valori tradizionali del popolo. Per questo motivo è necessario che i cattolici e Radio
Maria possano funzionare da vaccino rafforzando le comunità intorno alle virtù evangeliche”.
(M.A.)