2010-05-21 16:16:04

Cresce in Africa il culto della Madonna grazie ai programmi di Radio Maria


I presidenti e delegati delle associazioni laicali di Radio Maria di Ruanda, Costa D'Avorio, Burundi, Burkina Faso, Zambia, Ghana, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Sierra Leone e Kenya, si sono riuniti a Roma insieme ai vertici italiani della World Family per un corso di formazione teologico, pastorale e gestionale. L’incontro si concluderà domani. Padre Francisco Palacios, coordinatore dei direttori delle Radio Maria nel mondo, ha spiegato all’agenzia Zenit che la devozione e il culto mariano in Africa sono diffusissimi. E ha aggiunto: “C'è  bisogno che la devozione popolare diventi fede solida e che acquisti argomenti per spiegare le ragioni del nostro credere”. Per questo il corso di formazione di questi giorni ha un valore importante. Vittorio Viccardi, coordinatore generale della World Family of Radio Maria, ha fatto notare la grande crescita demografica e la diffusione della religione cattolica in Africa. L'Africa è il continente dove il cattolicesimo cresce di più. Non sorprende quindi vedere che Radio Maria sia già uno dei primi network radiofonici privati del continente e che la diffusione sia in atto tutt’oggi: tanti vescovi stanno chiedendo di portare Radio Maria nelle loro diocesi e infatti alle quattordici sedi già attive se ne aggiungeranno altre sei nei prossimi due anni. In alcuni Paesi Radio Maria è la prima per ascolti ed il numero dei suoi ascoltatori in Africa potrebbe superare in pochi anni quello complessivo di tutte le altre Radio Maria nel mondo. Tale forte riscontro si spiega non solo con la grande diffusione della religione cattolica, soprattutto nell'Africa Subsahariana e centrale, ma anche con la cultura tradizionale che indica nella donna e madre il centro di accoglienza e di coesione della struttura sociale africana. In questo contesto la figura di Maria non fa che esaltare valori e virtù che sono già presenti nelle culture locali. Un altro motivo del grande successo riscosso dall’emittente nel continente africano lo spiega Emanuele Ferrario, presidente della World Family of Radio Maria: esso è dovuto al fatto che è stata data fiducia agli africani. Con pazienza si sono messe insieme le associazioni, promuovendo non solo l'investimento tecnico iniziale, ma soprattutto la formazione delle competenze. Insomma, si è data fiducia al personale locale, sostenendolo nel confronto con le difficoltà ed ora se ne vedono i frutti. “Ma bisogna fare in fretta - ha concluso Ferrario - perchè anche nelle grandi megalopoli africane sta arrivando la secolarizzazione che stravolge i valori tradizionali del popolo. Per questo motivo è necessario che i cattolici e Radio Maria possano funzionare da vaccino rafforzando le comunità intorno alle virtù evangeliche”. (M.A.)







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