Inaugurata a Roma l'Accademia italo-russa per promuovere la sapienza cristiana in
Occidente
E' stata inaugurata stamani a Roma l’Accademia italo–russa “Sapientia et scientia”:
un luogo stabile di incontro tra esponenti delle Chiese e delle società civili di
Italia e Russia. Creata per iniziativa dell’Associazione internazionale “Sofia: Idea
russa, idea d’Europa”, con la collaborazione dell’Università di Stato delle Relazioni
Internazionali di Mosca, l’Accademia svolgerà le proprie attività presso Villa Sciarra-Wurts.
Presenti all'inaugurazione il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle
relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, e il cardinale Renato Raffaele Martino,
presidente emerito del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Ci parla di questa nuova
Accademia il prof. Pierluca Azzaro, docente di Integrazione Europea all’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’intervista è di Monia Parente.
R. - L’Accademia
è prevista da un accordo bilaterale Italia–Russia per la cooperazione nel campo scientifico
e accademico. L’Accademia, in realtà o almeno – diciamo - nei fatti, nasce all’inizio
degli anni 90 all’indomani del crollo della Cortina di Ferro, come luogo d’incontro
e di dialogo tra intelligenza cristiana d’Oriente e d’Occidente, in particolare d’Italia
e di Russia.
D. – Quindi, quali sono nello specifico
le finalità di questa Accademia?
R. – L’Accademia
accoglie varie sezioni, quella relativa all’ambito giuridico, all’ambito politico,
alle relazioni internazionali, all’economia, ma anche a quello artistico e letterario.
Tutti gli ambiti sono, però, legati da un unico filo rosso, al quale ci rimanda sempre
il pensiero sia di Papa Benedetto XVI, sia del Patriarca Kirill. Il pensiero è questo:
reintrodurre la sapienza cristiana nel pensiero occidentale. La sapienza cristiana,
che veramente per tutti noi cristiani - cattolici e russo-ortodossi - è l’autentica
fonte della grandezza umana, veramente la garanzia che si è tutelato l’uomo nella
sua dignità. Se si misconosce il fatto che l’uomo è creato a immagine e somiglianza
di Dio, se si misconosce il fatto che il Dio vivente lo ha amato sino alla morte,
allora - lo vediamo giornalmente - si impongono avidità, egoismo, ostilità. Quello
che Papa Benedetto chiama “la lebbra dello spirito” e che rende brutto e falso tutto:
il diritto che diventa diritto antiumano; l’economia – e questo lo vediamo ai giorni
d’oggi - che diventa rapina; l’arte che diventa sostanzialmente celebrazione di brutture.
D.
– Questo confronto tra Oriente e Occidente è testimoniato anche dalla rosa dei nomi
dei relatori che hanno partecipato all’inaugurazione e che è veramente ricchissima...
R.
– Si, direi che la bellissima novità di questa Accademia è il fatto che la Conferenza
episcopale italiana, attraverso il vescovo Lupinacci - che ricordo è presidente della
Commissione della Cei per l’ecumenismo e il dialogo - abbia accettato l’invito del
Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, a creare, a unirsi
e a dialogare in un luogo stabile sulla presenza, che tutti noi riteniamo necessaria
per il bene di tutti, della Chiesa nella società. Questo, a me sembra veramente una
caratteristica innovativa, realmente creativa di questa Accademia.