Alla Colombia il primato del numero di sfollati. Grave la situazione nel mondo
Resta altissima in tutto il mondo l’emergenza sfollati. L’allarme, ripreso dalla Fides,
è stato lanciato dal Norwegian Refugee Council’s Internal Displacement Monitoring
Centre che, il 17 maggio, ha pubblicato un rapporto secondo cui il dato degli sfollati
registrato lo scorso anno è il più grave dalla prima metà degli anni Novanta, quelli
cioè segnati dalle guerre nei Balcani, dal conflitto Congolese e dal genocidio in
Rwanda. Al momento, nove sfollati su dieci sono concentrati in appena otto Paesi,
tutti teatro di conflitti che si protraggono e incancreniscono da decenni, al punto
da essere ormai definiti endemici, senza che la popolazione locale e la comunità internazionale
riesca a mettere in atto soluzioni efficaci per avviare autentici processi di pace.
“I casi del 2009 sono stati determinati soprattutto da conflitti già in corso da anni
quando non addirittura da decine di anni” si legge nel rapporto dell'istituto norvegese,
e si sottolinea come in molti casi si tratta di “sfollati che ciclicamente sono costretti
a lasciare la propria terra”, in zone nelle quali falliscono costantemente i tentativi
di rimpatrio. La notizia che la Colombia ha un triste primato in America Latina è
risultato molto sorprendente: alla fine del 2009 si sono “spostati” da 3.3 milioni
ai 4.9 milioni di colombiani. Sempre secondo questo rapporto, i nuovi sfollati (solo
nel 2009) in Colombia sono stati 290.000, un numero che spaventa considerando la densità
della popolazione rurale della Colombia. Il rapporto del Norwegian Refugee Council
mette in evidenza che il dato conclusivo, confermato dalle valutazioni periodicamente
diffuse dall'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati, è in costante aumento negli
ultimi tre anni. Nel 2008 i nuovi sfollati erano stati 4,8 milioni e nel 2007 3,7
milioni, ma nel 2009 c’è stato un picco con 7,8 milioni. Gli altri Paesi americani
elencati nel rapporto sono Guatemala, Messico e Perù. (M.G.)