2010-05-19 11:30:15

Testo integrale dell’udienza generale


Cari Fratelli e Sorelle,

oggi desidero ripercorrere insieme a voi le varie tappe del Viaggio apostolico che ho compiuto nei giorni scorsi in Portogallo, mosso specialmente da un sentimento di riconoscenza verso la Vergine Maria, che a Fatima ha trasmesso ai suoi veggenti e ai pellegrini un intenso amore per il Successore di Pietro. Ringrazio Dio che mi ha dato la possibilità di rendere omaggio a quel Popolo, alla sua lunga e gloriosa storia di fede e di testimonianza cristiana. Pertanto, come vi avevo chiesto di accompagnare questa mia visita pastorale con la preghiera, ora vi domando di unirvi a me nel rendere grazie al Signore per il suo felice svolgimento e la sua conclusione. Affido a Lui i frutti che ha portato e porterà alla comunità ecclesiale portoghese e all’intera popolazione. Rinnovo l'espressione della mia viva riconoscenza al Presidente della Repubblica, Signor Anibal Cavaco Silva e alle altre Autorità dello Stato, che mi hanno accolto con tanta cortesia e hanno predisposto ogni cosa perché tutto potesse svolgersi nel migliore dei modi. Con intenso affetto, ripenso ai Confratelli Vescovi delle diocesi portoghesi, che ho avuto la gioia di abbracciare nella loro Terra e li ringrazio fraternamente per quanto hanno fatto per la preparazione spirituale e organizzativa della mia visita, e per il notevole impegno profuso nella sua realizzazione. Un particolare pensiero dirigo al Patriarca di Lisbona, Cardinale José da Cruz Policarpo, ai Vescovi di Leiria-Fatima Mons. Antonio Augusto dos Santos Marto e di Porto Mons. Manuel Macario do Nascimento Clemente e ai rispettivi collaboratori, come pure ai vari organismi della Conferenza Episcopale guidata dal Vescovo Mons. Jorge Ortiga.

Lungo tutto il viaggio, avvenuto in occasione del decimo anniversario della beatificazione dei pastorelli Giacinta e Francesco, mi sono sentito spiritualmente sostenuto dal mio amato predecessore, il venerabile Giovanni Paolo II, che si è recato per tre volte a Fatima, ringraziando quella «mano invisibile» che lo ha liberato dalla morte nell’attentato del tredici maggio, qui in questa Piazza San Pietro. La sera del mio arrivo ho celebrato la Santa Messa a Lisbona nell’incantevole scenario del Terreiro do Paço, che si affaccia sul fiume Tago. E’ stata un’assemblea liturgica di festa e di speranza, animata dalla partecipazione gioiosa di numerosissimi fedeli. Nella Capitale, da dove sono partiti nel corso dei secoli tanti missionari per portare il Vangelo in molti Continenti, ho incoraggiato le varie componenti della Chiesa locale ad una vigorosa azione evangelizzatrice nei diversi ambiti della società, per essere seminatori di speranza in un mondo spesso segnato dalla sfiducia. In particolare, ho esortato i credenti a farsi annunciatori della morte e risurrezione di Cristo, cuore del cristianesimo, fulcro e sostegno della nostra fede e motivo della nostra gioia. Ho potuto manifestare questi sentimenti anche nel corso dell'incontro con i rappresentanti del mondo della cultura, tenutosi nel Centro Culturale di Belém. In tale circostanza ho posto in evidenza il patrimonio di valori con cui il cristianesimo ha arricchito la cultura, l’arte e la tradizione del Popolo portoghese. In questa nobile Terra, come in ogni altro Paese segnato profondamente dal cristianesimo, è possibile costruire un futuro di fraterna intesa e di collaborazione con le altre istanze culturali, aprendosi reciprocamente ad un dialogo sincero e rispettoso.

Mi sono recato poi a Fatima, cittadina caratterizzata da un’atmosfera di reale misticismo, nella quale si avverte in maniera quasi palpabile la presenza della Madonna. Mi sono fatto pellegrino con i pellegrini in quel mirabile Santuario, cuore spirituale del Portogallo e meta di una moltitudine di persone provenienti dai luoghi più diversi della terra. Dopo aver sostato in orante e commosso raccoglimento nella Cappellina delle Apparizioni nella Cova da Iria, presentando al Cuore della Vergine Santa le gioie e le attese nonché i problemi e le sofferenze del mondo intero, nella chiesa della Santissima Trinità ho avuto la gioia di presiedere la celebrazione dei Vespri della Beata Vergine Maria. All’interno di questo grande e moderno tempio, ho manifestato il mio vivo apprezzamento ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose, ai diaconi e ai seminaristi venuti da ogni parte del Portogallo, ringraziandoli per la loro testimonianza spesso silenziosa e non sempre facile e per la loro fedeltà al Vangelo e alla Chiesa. In quest’Anno Sacerdotale, che volge al termine, ho incoraggiato i sacerdoti a dare priorità al religioso ascolto della Parola di Dio, all’intima conoscenza di Cristo, all’intensa celebrazione dell’Eucaristia, guardando al luminoso esempio del Santo Curato d’Ars. Non ho mancato di affidare e consacrare al Cuore Immacolato di Maria, vero modello di discepola del Signore, i sacerdoti di tutto il mondo.

Alla sera, con migliaia di persone che si sono date appuntamento nella grande spianata davanti al Santuario, ho partecipato alla suggestiva fiaccolata. E’ stata una stupenda manifestazione di fede in Dio e di devozione alla sua e nostra Madre, espresse con la recita del Santo Rosario. Questa preghiera tanto cara al popolo cristiano ha trovato in Fatima un centro propulsore per tutta la Chiesa ed il mondo. La "Bianca Signora", nell’apparizione del 13 giugno, disse ai tre Pastorelli: «Voglio che recitiate il Rosario tutti i giorni». Potremmo dire che Fatima e il Rosario siano quasi un sinonimo.

La mia visita in quel luogo così speciale ha avuto il suo culmine nella Celebrazione eucaristica del 13 maggio, anniversario della prima apparizione della Madonna a Francesco, Giacinta e Lucia. Riecheggiando le parole del profeta Isaia, ho invitato quell’immensa assemblea raccolta, con grande amore e devozione, ai piedi della Vergine a gioire pienamente nel Signore (cfr Is 61, 10), poiché il suo amore misericordioso, che accompagna il nostro pellegrinaggio su questa terra, è la sorgente della nostra grande speranza. E proprio di speranza è carico il messaggio impegnativo e al tempo stesso consolante che la Madonna ha lasciato a Fatima. E’ un messaggio incentrato sulla preghiera, sulla penitenza e sulla conversione, che si proietta oltre le minacce, i pericoli e gli orrori della storia, per invitare l’uomo ad avere fiducia nell’azione di Dio, a coltivare la grande Speranza, a fare esperienza della grazia del Signore per innamorarsi di Lui, fonte dell’amore e della pace.

In questa prospettiva, è stato significativo il coinvolgente appuntamento con le organizzazioni della pastorale sociale, alle quali ho indicato lo stile del buon samaritano per andare incontro alle necessità dei fratelli più bisognosi e per servire Cristo, promuovendo il bene comune. Molti giovani apprendono l’importanza della gratuità proprio a Fatima, che è una scuola di fede e di speranza, perché è anche scuola di carità e di servizio ai fratelli. In tale contesto di fede e di preghiera, si è tenuto l’importante e fraterno incontro con l’Episcopato portoghese, a conclusione della mia visita a Fatima: è stato un momento di intensa comunione spirituale, in cui abbiamo insieme ringraziato il Signore per la fedeltà della Chiesa che è in Portogallo e affidato alla Vergine le comuni attese e preoccupazioni pastorali. Di tali speranze e prospettive pastorali ho fatto cenno pure nel corso della Santa Messa celebrata nella storica e simbolica città di Porto, la “Città della Vergine”, ultima tappa del mio pellegrinaggio in terra lusitana. Alla grande folla di fedeli radunata nell’Avenida dos Aliados ho ricordato l’impegno di testimoniare il Vangelo in ogni ambiente, offrendo al mondo Cristo risorto affinché ogni situazione di difficoltà, di sofferenza, di paura sia trasformata, mediante lo Spirito Santo, in occasione di crescita e di vita.

Cari fratelli e sorelle, il pellegrinaggio in Portogallo è stato per me un'esperienza toccante e ricca di tanti doni spirituali. Mentre mi restano fisse nella mente e nel cuore le immagini di questo indimenticabile viaggio, l’accoglienza calorosa e spontanea, l’entusiasmo della gente, rendo lode al Signore perché Maria, apparendo ai tre Pastorelli, ha aperto nel mondo uno spazio privilegiato per incontrare la misericordia divina che guarisce e salva. A Fatima, la Vergine Santa invita tutti a considerare la terra come luogo del nostro pellegrinaggio verso la patria definitiva, che è il Cielo. In realtà tutti siamo pellegrini, abbiamo bisogno della Madre che ci guida. “Con te camminiamo nella speranza. Sapienza e Missione” è il motto del mio Viaggio apostolico in Portogallo, e a Fatima la beata Vergine Maria ci invita a camminare con grande speranza, lasciandoci guidare dalla “sapienza dall’alto”, che si è manifestata in Gesù, la sapienza dell’amore, per portare nel mondo la luce e la gioia di Cristo. Vi invito, quindi, ad unirvi alla mia preghiera, chiedendo al Signore di benedire gli sforzi di quanti, in quella amata Nazione, si dedicano al servizio del Vangelo e alla ricerca del vero bene dell'uomo, di ogni uomo. Preghiamo inoltre perché, per intercessione di Maria Santissima, lo Spirito Santo renda fecondo questo Viaggio apostolico, e animi nel mondo intero la missione della Chiesa, istituita da Cristo per annunciare a tutti i popoli il Vangelo della verità, della pace e dell’amore.
 
Saluti nelle varie lingue dopo la catechesi in italiano 
Chers frères et sœurs, je viens d’effectuer un voyage apostolique au Portugal, terre marquée profondément par le christianisme. À Fatima, je me suis fait pèlerin avec les pèlerins. Là, j’ai voulu exprimer ma reconnaissance à la Vierge qui a transmis un intense amour pour le Successeur de Pierre aux voyants et aux pèlerins. Je lui ai présenté les joies et les peines du monde entier et j’ai consacré à son Cœur Immaculé tous les prêtres. J’ai participé aussi à la prière du rosaire comme en réponse à son invitation. Au cours de l’eucharistie du 13 mai, sommet de mon pèlerinage, j’ai invité l’immense assemblée à « se réjouir dans le Seigneur » pour son amour miséricordieux et je lui ai rappelé que le message de la Vierge est centré sur la prière, la pénitence et la conversion. Fatima est une école de foi et d’espérance où chacun peut apprendre l’importance de la gratuité. Ce pèlerinage a été une expérience émouvante, riche et inoubliable. Nous sommes pèlerins sur cette terre, nous rappelle Marie. En écho au thème choisi pour ma Visite Apostolique : « Avec toi nous marchons dans l’espérance. Sagesse et Mission », puissions-nous marcher chaque jour avec espérance et nous laisser guider par « la Sagesse d’en haut » incarnée en Jésus-Christ ! Je désire aussi vous remercier pour les prières qui ont accompagné mon voyage.
Je suis heureux de vous accueillir chers pèlerins de langue française ! En cette année sacerdotale, je vous invite à recommander à Marie, Mère de l’Espérance, les prêtres et les séminaristes. Bon pèlerinage à tous !
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Dear Brothers and Sisters,  My Pastoral Visit to Portugal this past week enabled me to honour Our Lady of Fatima and to pay homage to the distinguished history of Christian faith and evangelizing zeal of the Portuguese people. The visit began with a Mass celebrated in the Terreiro do Paço in Lisbon, where I urged Portugal’s Christians to carry on this great work of evangelization in our own day. The heart of my journey was my pilgrimage to Fatima for the tenth anniversary of the Beatification of the shepherd children Francisco and Jacinta. The evening recitation of the Rosary and the solemn Mass on the anniversary of the first apparition were centred on the message of Fatima. Our Lady’s exhortation to prayer, penance and conversion is essentially a summons to hope in God’s merciful love and trust in his saving plan, which triumphs over the threats and calamities of history. As I give thanks for the blessings of my pilgrimage, I ask you to join me in asking Our Lady of Fatima to continue, by her prayers, to guide us on our journey to heaven, to open the hearts of all to God’s infinite mercy, and to confirm the Church in her perennial mission of proclaiming before the world the saving Gospel of Jesus Christ.
I am pleased to welcome the English-speaking visitors and pilgrims present at today’s Audience, including the groups from England, Malaysia and the United States of America. I extend a special greeting to the students who are here and to the American Patrons of the Vatican Museums. Commending all of you to the intercession of Our Lady of Fatima, I ask Almighty God to pour out his blessings upon you.
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Liebe Brüder und Schwestern!
Heute möchte ich, wie üblich, eine kurze Rückschau auf meine Apostolische Reise nach Portugal vergangene Woche halten. Dieser Besuch war ein Fest der Freude, des Glaubens und der Hoffnung für die Kirche und die Menschen in diesem Land. Der begeisterte Empfang und die herzliche Aufnahme, die ich überall erfahren durfte, haben mich sehr gefreut, und allen möchte ich dafür ganz herzlich danken. Die Gottesdienste in Lissabon, Fatima und Porto wie auch die Begegnungen mit Vertretern der Welt der Kultur und aus dem Bereich der Sozialpastoral standen im Zeichen der Hoffnung, die Jesus Christus selbst ist und die wir als seine Jünger zu den Menschen bringen sollen. Gerade von Portugal aus sind im Laufe der Jahrhunderte zahlreiche Missionare aufgebrochen, um in der Welt das Evangelium zu verkünden. Ich habe die Gläubigen ermutigt, auch heute die Frohbotschaft Christi in allen Lebensbereichen zu verkünden und den Samen der Hoffnung auszustreuen. Unter der großen Schar von Gläubigen bin ich nach Fatima gepilgert, dem geistlichen Herzen Portugals. Dort hat Maria durch die Erscheinung vor den Hirtenkindern der Welt einen besonderen Ort der Gnade aufgetan, wo wir die heilende und rettende Barmherzigkeit Gottes erfahren können. Die Botschaft von Fatima ist eine Botschaft der Hoffnung, ein Aufruf zu Gebet, Buße und Umkehr, um im Vertrauen in Gottes Handeln, in der Hoffnung und in der Liebe zu wachsen. In Fatima habe ich schließlich in diesem Priesterjahr, das bald zu Ende geht, die Priester der Welt dem Unbefleckten Herzen Mariens anvertraut und geweiht.

Einen frohen Gruß richte ich an alle Pilger und Besucher aus dem deutschen Sprachraum und aus den Niederlanden. Maria ist Gottes Mutter und auch unsere Mutter. Mit Maria haben wir Hoffnung; mit ihr gehen wir unsere irdische Pilgerschaft, und sie führt uns sicher den Weg zu ihrem Sohn Jesus Christus. Im Vertrauen auf ihre Fürsprache bitten wir den Herrn um die Kraft des Heiligen Geistes, um den Menschen das Licht und die Freude Christi zu bringen. Von Herzen segne ich euch alle.
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Queridos hermanos y hermanas:
Quisiera recordar hoy mi reciente viaje a Portugal, en el décimo aniversario de la beatificación de los pastorcillos Jacinta y Francisco. Con su aparición a estos dos niños, y a la Sierva de Dios Lucía, la Virgen ha abierto en el mundo un espacio privilegiado para encontrar la misericordia divina, que cura y que salva, y que tiene una expresión eminente en el Santuario de Fátima. En Lisboa, he animado a todos los miembros de aquella Iglesia particular a una vigorosa acción evangelizadora. Ante los representantes del mundo de la cultura, he subrayado el patrimonio de valores con que el cristianismo ha enriquecido la cultura en Portugal. En Fátima, he puesto a los pies de Nuestra Señora las esperanzas y también las preocupaciones del mundo entero. Así mismo, he agradecido a los sacerdotes y personas consagradas su testimonio y su fidelidad al Evangelio y a la Iglesia. Y he invitado a todos a alegrarse en el Señor, pues es precisamente la esperanza lo que destaca el mensaje que María ha dejado en Fátima.

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular al grupo de militares españoles, peregrinos del Camino de Santiago, acompañados por el Arzobispo Castrense, Monseñor Juan del Río, así como a los demás grupos venidos de España, Chile, México y otros países latinoamericanos. Queridos todos, acojamos la invitación de Nuestra Señora a dejarnos guiar por la sabiduría divina, manifestada en Jesús. Muchas gracias.
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Queridos irmãos e irmãs,

Gostaria de compartilhar convosco um pouco da minha recente Viagem Apostólica a Portugal, por ocasião do décimo aniversário da beatificação dos Pastorinhos Jacinta e Francisco. A visita teve início em Lisboa; durante a Santa Missa, falei da necessidade dos cristãos serem semeadores da esperança. Seguindo para Fátima, peregrino com os peregrinos, lá apresentei ao Imaculado Coração Maria as alegrias e esperanças, os problemas e sofrimentos do mundo inteiro. No do dia 13 [treze], aniversário da primeira Aparição de Nossa Senhora, durante a celebração da Eucaristia lembrei na homilia que as aparições nos falam de uma mensagem exigente e consoladora, centrada na oração, na penitência e na conversão, que nos leva a superar as dificuldades da história, convidando a humanidade a cultivar a grande Esperança. E a viagem concluiu-se na histórica cidade do Porto com a celebração Eucarística, insistindo no compromisso para a missão. E de lá me despedi de Portugal, manifestando o desejo de que a minha visita se tornasse incentivo para um renovado impulso espiritual e apostólico.
Amados peregrinos vindos do Brasil e demais países de língua Portuguesa, que a intercessão de Nossa Senhora de Fátima, que em vossos países é venerada com tanta confiança e firme amor, possa ajudar-vos a viver com mais empenho a vossa vocação de testemunhas do Evangelho da verdade, da paz e do amor. Sirva-vos de conforto a minha Bênção.
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Saluto in Polacco



Serdecznie witam pielgrzymów z Polski. Wam tu obecnym i waszym rodakom serdecznie dziękuję za modlitewne wsparcie w dniach mojej pielgrzymki do Fatimy. Towarzyszyło mi wspomnienie szczególnego czciciela Matki Bożej Fatimskiej, Sługi Bożego Jana Pawła II, którego rocznicę urodzin wspominaliśmy wczoraj. Polecając Maryi losy Kościoła i życie każdego z was, z serca wszystkim błogosławię.


Traduzione italiana:

Do un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Polonia. Ringrazio di cuore voi qui presenti e i vostri connazionali per il sostegno delle vostre preghiere durante il mio pellegrinaggio a Fatima. Mi accompagnava il ricordo di colui che fu particolarmente devoto della Madonna di Fatima, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, il cui genetliaco abbiamo ricordato ieri. Vi benedico di cuore raccomandando a Maria le vicende della vita della Chiesa e la vita di ognuno di voi.
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Saluto del Santo Padre in lingua ungherese ai pellegrini ungheresi provenienti da Szombathely, Páka, Csesztreg e Subotica (Diocesi di Szombathely e di Subotica).


Isten hozott Benneteket, kedves magyar zarándokok. Első helyen köszöntöm a Szombathelyi Egyházmegye híveit és a szabadkai csoportot.
Vasárnap lesz Pünkösd ünnepe. Kérjük a Szentlélek ajándékait, hogy hitünket bátran tudjuk megvallani.
Szívesen adom rátok és szeretteitekre apostoli áldásomat.
Dicsértessék a Jézus Krisztus!

Traduzione italiana

Saluto con affetto i pellegrini ungheresi, specialmente i fedeli della Diocesi di Szombathely ed il gruppo di Subotica. Domenica prossima celebreremo la Solennità della Pentecoste. Preghiamo Dio per i doni del suo Spirito perché possiamo divenire testimoni coraggiosi della nostra fede. Volentieri benedico voi ed i vostri cari in Patria.
Sia lodato Gesù Cristo!
 
 
SALUTO IN SLOVACCO

S láskou pozdravujem slovenských pútnikov zo Svrbíc, Šalgoviec, Piešťan, Nitry ako aj z Cirkevnej školy svätého Jozefa z Hlohovca. Osobitne vítam Púť Katolíckej univerzity z Ružomberka, ktorá slávi desiate výročie založenia, vedenú Veľkým kancelárom arcibiskupom Alojzom Tkáčom. Pozdravujem aj pánov biskupov Františka Tondru, Tomáša Galisa, vedenie, študentov, zamestnancov a zbor Jubilus.
Bratia a sestry, budúcu nedeľu budeme sláviť sviatok Zoslania Ducha Svätého. Prosme Boha o zoslanie darov jeho Ducha, aby sme odvážne svedčili o Kristovi. Zo srdca vás žehnám.
Pochválený buď Ježiš Kristus!

Traduzione italiana

Saluto con affetto i pellegrini slovacchi provenienti da Svrbice, Šalgovce, Piešťany, Nitra come pure dalla Scuola Cattolica di S. Giuseppe. In particolare do’ il benvenuto al Pellegrinaggio dell’Università Cattolica di Ružomberok, che celebra il 10° anniversario della fondazione, guidato dal suo Gran Cancelliere Arcivescovo mons. Alojz Tkáč. Saluto anche i vescovi mons. František Tondra e Tomáš Galis, i Docenti, gli studenti, il personale e il coro Jubilus.
Fratelli e sorelle, domenica prossima celebreremo la Solennità della Pentecoste. Preghiamo Dio che mandi i doni del suo Spirito perché possiamo divenire testimoni coraggiosi di Cristo. Di cuore vi benedico.
Sia lodato Gesù Cristo!
SALUTO IN CROATO
Radosno pozdravljam sve hrvatske hodočasnike. Dragi prijatelji, bez prestanka molite Gospodina da pošalje svoga Duha Branitelja na vaše obitelji i župne zajednice, na Crkvu i čitav svijet te tako obnovi lice zemlje. Hvaljen Isus i Marija!


Traduzione italiana:
Con gioia saluto tutti i pellegrini Croati. Cari amici, pregate senza fine il Signore, affinché mandi il suo Spirito Paraclito sulle vostre famiglie e sulle comunità parrocchiale, sulla Chiesa e sul tutto il Mondo, e così rinnovi il volto della Terra. Siano lodati Gesù e Maria!
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i sacerdoti del Collegio Internazionale San Paolo di Roma, che hanno terminato gli studi nelle diverse Università Pontificie e stanno per ritornare nei rispettivi Paesi, e li esorto a vivere sempre con fedeltà il ministero pastorale, facendo tesoro della formazione spirituale e teologica ricevuta in questi anni a Roma.  Saluto il gruppo di fedeli provenienti da Galatone, che partecipano all’Università delle Terza Età: a loro e ai familiari estendo la mia Benedizione. Saluto i fedeli provenienti da Roccamonfina e da Casalbordino: volentieri benedirò le corone auree che saranno poste sulle effigi della Madonna che si trovano nei rispettivi Santuari. Saluto i rappresentanti dell’associazione Memorial Bardelli, accompagnati dal Vescovo di Pistoia Mons. Mansueto Bianchi, gli esponenti dell’associazione Famiglia Legnanese, e i militari della Scuola Nunziatella di Napoli.
Mi rivolgo, infine, ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli.
Siamo nella Novena della Pentecoste ed invito voi, cari giovani, ad essere docili all'azione dello Spirito Santo, donato ai credenti nei sacramenti del Battesimo e della Confermazione. Esorto voi, cari malati, ad accogliere lo Spirito Consolatore, affinché vi assista nelle difficoltà e vi aiuti a trasformare la sofferenza in offerta gradita a Dio per il bene dei fratelli. Auguro a voi, cari sposi novelli, che la vita della vostra famiglia sia sempre alimentata dal fuoco dello Spirito, che è l'Amore stesso di Dio.







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