oggi desidero ripercorrere insieme a voi le varie
tappe del Viaggio apostolico che ho compiuto nei giorni scorsi in Portogallo, mosso
specialmente da un sentimento di riconoscenza verso la Vergine Maria, che a Fatima
ha trasmesso ai suoi veggenti e ai pellegrini un intenso amore per il Successore di
Pietro. Ringrazio Dio che mi ha dato la possibilità di rendere omaggio a quel Popolo,
alla sua lunga e gloriosa storia di fede e di testimonianza cristiana. Pertanto, come
vi avevo chiesto di accompagnare questa mia visita pastorale con la preghiera, ora
vi domando di unirvi a me nel rendere grazie al Signore per il suo felice svolgimento
e la sua conclusione. Affido a Lui i frutti che ha portato e porterà alla comunità
ecclesiale portoghese e all’intera popolazione. Rinnovo l'espressione della mia viva
riconoscenza al Presidente della Repubblica, Signor Anibal Cavaco Silva e alle altre
Autorità dello Stato, che mi hanno accolto con tanta cortesia e hanno predisposto
ogni cosa perché tutto potesse svolgersi nel migliore dei modi. Con intenso affetto,
ripenso ai Confratelli Vescovi delle diocesi portoghesi, che ho avuto la gioia di
abbracciare nella loro Terra e li ringrazio fraternamente per quanto hanno fatto per
la preparazione spirituale e organizzativa della mia visita, e per il notevole impegno
profuso nella sua realizzazione. Un particolare pensiero dirigo al Patriarca di Lisbona,
Cardinale José da Cruz Policarpo, ai Vescovi di Leiria-Fatima Mons. Antonio Augusto
dos Santos Marto e di Porto Mons. Manuel Macario do Nascimento Clemente e ai rispettivi
collaboratori, come pure ai vari organismi della Conferenza Episcopale guidata dal
Vescovo Mons. Jorge Ortiga.
Lungo tutto il viaggio, avvenuto in occasione
del decimo anniversario della beatificazione dei pastorelli Giacinta e Francesco,
mi sono sentito spiritualmente sostenuto dal mio amato predecessore, il venerabile
Giovanni Paolo II, che si è recato per tre volte a Fatima, ringraziando quella «mano
invisibile» che lo ha liberato dalla morte nell’attentato del tredici maggio, qui
in questa Piazza San Pietro. La sera del mio arrivo ho celebrato la Santa Messa a
Lisbona nell’incantevole scenario del Terreiro do Paço, che si affaccia sul fiume
Tago. E’ stata un’assemblea liturgica di festa e di speranza, animata dalla partecipazione
gioiosa di numerosissimi fedeli. Nella Capitale, da dove sono partiti nel corso dei
secoli tanti missionari per portare il Vangelo in molti Continenti, ho incoraggiato
le varie componenti della Chiesa locale ad una vigorosa azione evangelizzatrice nei
diversi ambiti della società, per essere seminatori di speranza in un mondo spesso
segnato dalla sfiducia. In particolare, ho esortato i credenti a farsi annunciatori
della morte e risurrezione di Cristo, cuore del cristianesimo, fulcro e sostegno della
nostra fede e motivo della nostra gioia. Ho potuto manifestare questi sentimenti anche
nel corso dell'incontro con i rappresentanti del mondo della cultura, tenutosi nel
Centro Culturale di Belém. In tale circostanza ho posto in evidenza il patrimonio
di valori con cui il cristianesimo ha arricchito la cultura, l’arte e la tradizione
del Popolo portoghese. In questa nobile Terra, come in ogni altro Paese segnato profondamente
dal cristianesimo, è possibile costruire un futuro di fraterna intesa e di collaborazione
con le altre istanze culturali, aprendosi reciprocamente ad un dialogo sincero e rispettoso.
Mi
sono recato poi a Fatima, cittadina caratterizzata da un’atmosfera di reale misticismo,
nella quale si avverte in maniera quasi palpabile la presenza della Madonna. Mi sono
fatto pellegrino con i pellegrini in quel mirabile Santuario, cuore spirituale del
Portogallo e meta di una moltitudine di persone provenienti dai luoghi più diversi
della terra. Dopo aver sostato in orante e commosso raccoglimento nella Cappellina
delle Apparizioni nella Cova da Iria, presentando al Cuore della Vergine Santa le
gioie e le attese nonché i problemi e le sofferenze del mondo intero, nella chiesa
della Santissima Trinità ho avuto la gioia di presiedere la celebrazione dei Vespri
della Beata Vergine Maria. All’interno di questo grande e moderno tempio, ho manifestato
il mio vivo apprezzamento ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose, ai diaconi e
ai seminaristi venuti da ogni parte del Portogallo, ringraziandoli per la loro testimonianza
spesso silenziosa e non sempre facile e per la loro fedeltà al Vangelo e alla Chiesa.
In quest’Anno Sacerdotale, che volge al termine, ho incoraggiato i sacerdoti a dare
priorità al religioso ascolto della Parola di Dio, all’intima conoscenza di Cristo,
all’intensa celebrazione dell’Eucaristia, guardando al luminoso esempio del Santo
Curato d’Ars. Non ho mancato di affidare e consacrare al Cuore Immacolato di Maria,
vero modello di discepola del Signore, i sacerdoti di tutto il mondo.
Alla
sera, con migliaia di persone che si sono date appuntamento nella grande spianata
davanti al Santuario, ho partecipato alla suggestiva fiaccolata. E’ stata una stupenda
manifestazione di fede in Dio e di devozione alla sua e nostra Madre, espresse con
la recita del Santo Rosario. Questa preghiera tanto cara al popolo cristiano ha trovato
in Fatima un centro propulsore per tutta la Chiesa ed il mondo. La "Bianca Signora",
nell’apparizione del 13 giugno, disse ai tre Pastorelli: «Voglio che recitiate il
Rosario tutti i giorni». Potremmo dire che Fatima e il Rosario siano quasi un sinonimo.
La
mia visita in quel luogo così speciale ha avuto il suo culmine nella Celebrazione
eucaristica del 13 maggio, anniversario della prima apparizione della Madonna
a Francesco, Giacinta e Lucia. Riecheggiando le parole del profeta Isaia, ho invitato
quell’immensa assemblea raccolta, con grande amore e devozione, ai piedi della Vergine
a gioire pienamente nel Signore (cfr Is 61, 10), poiché il suo amore misericordioso,
che accompagna il nostro pellegrinaggio su questa terra, è la sorgente della nostra
grande speranza. E proprio di speranza è carico il messaggio impegnativo e al tempo
stesso consolante che la Madonna ha lasciato a Fatima. E’ un messaggio incentrato
sulla preghiera, sulla penitenza e sulla conversione, che si proietta oltre le minacce,
i pericoli e gli orrori della storia, per invitare l’uomo ad avere fiducia nell’azione
di Dio, a coltivare la grande Speranza, a fare esperienza della grazia del Signore
per innamorarsi di Lui, fonte dell’amore e della pace.
In questa prospettiva,
è stato significativo il coinvolgente appuntamento con le organizzazioni della pastorale
sociale, alle quali ho indicato lo stile del buon samaritano per andare incontro alle
necessità dei fratelli più bisognosi e per servire Cristo, promuovendo il bene comune.
Molti giovani apprendono l’importanza della gratuità proprio a Fatima, che è una scuola
di fede e di speranza, perché è anche scuola di carità e di servizio ai fratelli.
In tale contesto di fede e di preghiera, si è tenuto l’importante e fraterno incontro
con l’Episcopato portoghese, a conclusione della mia visita a Fatima: è stato un momento
di intensa comunione spirituale, in cui abbiamo insieme ringraziato il Signore per
la fedeltà della Chiesa che è in Portogallo e affidato alla Vergine le comuni attese
e preoccupazioni pastorali. Di tali speranze e prospettive pastorali ho fatto cenno
pure nel corso della Santa Messa celebrata nella storica e simbolica città di Porto,
la “Città della Vergine”, ultima tappa del mio pellegrinaggio in terra lusitana. Alla
grande folla di fedeli radunata nell’Avenida dos Aliados ho ricordato l’impegno di
testimoniare il Vangelo in ogni ambiente, offrendo al mondo Cristo risorto affinché
ogni situazione di difficoltà, di sofferenza, di paura sia trasformata, mediante lo
Spirito Santo, in occasione di crescita e di vita.
Cari fratelli e sorelle,
il pellegrinaggio in Portogallo è stato per me un'esperienza toccante e ricca di tanti
doni spirituali. Mentre mi restano fisse nella mente e nel cuore le immagini di questo
indimenticabile viaggio, l’accoglienza calorosa e spontanea, l’entusiasmo della gente,
rendo lode al Signore perché Maria, apparendo ai tre Pastorelli, ha aperto nel mondo
uno spazio privilegiato per incontrare la misericordia divina che guarisce e salva.
A Fatima, la Vergine Santa invita tutti a considerare la terra come luogo del nostro
pellegrinaggio verso la patria definitiva, che è il Cielo. In realtà tutti siamo pellegrini,
abbiamo bisogno della Madre che ci guida. “Con te camminiamo nella speranza. Sapienza
e Missione” è il motto del mio Viaggio apostolico in Portogallo, e a Fatima la beata
Vergine Maria ci invita a camminare con grande speranza, lasciandoci guidare dalla
“sapienza dall’alto”, che si è manifestata in Gesù, la sapienza dell’amore, per portare
nel mondo la luce e la gioia di Cristo. Vi invito, quindi, ad unirvi alla mia preghiera,
chiedendo al Signore di benedire gli sforzi di quanti, in quella amata Nazione, si
dedicano al servizio del Vangelo e alla ricerca del vero bene dell'uomo, di ogni uomo.
Preghiamo inoltre perché, per intercessione di Maria Santissima, lo Spirito Santo
renda fecondo questo Viaggio apostolico, e animi nel mondo intero la missione della
Chiesa, istituita da Cristo per annunciare a tutti i popoli il Vangelo della verità,
della pace e dell’amore.
Saluti nelle varie lingue dopo la catechesi
in italiano Chers frères et sœurs, je viens d’effectuer un voyage apostolique
au Portugal, terre marquée profondément par le christianisme. À Fatima, je me suis
fait pèlerin avec les pèlerins. Là, j’ai voulu exprimer ma reconnaissance à la Vierge
qui a transmis un intense amour pour le Successeur de Pierre aux voyants et aux pèlerins.
Je lui ai présenté les joies et les peines du monde entier et j’ai consacré à son
Cœur Immaculé tous les prêtres. J’ai participé aussi à la prière du rosaire comme
en réponse à son invitation. Au cours de l’eucharistie du 13 mai, sommet de mon pèlerinage,
j’ai invité l’immense assemblée à « se réjouir dans le Seigneur » pour son amour miséricordieux
et je lui ai rappelé que le message de la Vierge est centré sur la prière, la pénitence
et la conversion. Fatima est une école de foi et d’espérance où chacun peut apprendre
l’importance de la gratuité. Ce pèlerinage a été une expérience émouvante, riche et
inoubliable. Nous sommes pèlerins sur cette terre, nous rappelle Marie. En écho au
thème choisi pour ma Visite Apostolique : « Avec toi nous marchons dans l’espérance.
Sagesse et Mission », puissions-nous marcher chaque jour avec espérance et nous laisser
guider par « la Sagesse d’en haut » incarnée en Jésus-Christ ! Je désire aussi vous
remercier pour les prières qui ont accompagné mon voyage. Je suis heureux de vous
accueillir chers pèlerins de langue française ! En cette année sacerdotale, je vous
invite à recommander à Marie, Mère de l’Espérance, les prêtres et les séminaristes.
Bon pèlerinage à tous ! ----------------------------------
Dear Brothers
and Sisters, My Pastoral Visit to Portugal this past week enabled me to honour Our
Lady of Fatima and to pay homage to the distinguished history of Christian faith and
evangelizing zeal of the Portuguese people. The visit began with a Mass celebrated
in the Terreiro do Paço in Lisbon, where I urged Portugal’s Christians to carry on
this great work of evangelization in our own day. The heart of my journey was my
pilgrimage to Fatima for the tenth anniversary of the Beatification of the shepherd
children Francisco and Jacinta. The evening recitation of the Rosary and the solemn
Mass on the anniversary of the first apparition were centred on the message of Fatima.
Our Lady’s exhortation to prayer, penance and conversion is essentially a summons
to hope in God’s merciful love and trust in his saving plan, which triumphs over the
threats and calamities of history. As I give thanks for the blessings of my pilgrimage,
I ask you to join me in asking Our Lady of Fatima to continue, by her prayers, to
guide us on our journey to heaven, to open the hearts of all to God’s infinite mercy,
and to confirm the Church in her perennial mission of proclaiming before the world
the saving Gospel of Jesus Christ. I am pleased to welcome the English-speaking
visitors and pilgrims present at today’s Audience, including the groups from England,
Malaysia and the United States of America. I extend a special greeting to the students
who are here and to the American Patrons of the Vatican Museums. Commending all of
you to the intercession of Our Lady of Fatima, I ask Almighty God to pour out his
blessings upon you. * * *
Liebe Brüder und Schwestern! Heute möchte
ich, wie üblich, eine kurze Rückschau auf meine Apostolische Reise nach Portugal vergangene
Woche halten. Dieser Besuch war ein Fest der Freude, des Glaubens und der Hoffnung
für die Kirche und die Menschen in diesem Land. Der begeisterte Empfang und die herzliche
Aufnahme, die ich überall erfahren durfte, haben mich sehr gefreut, und allen möchte
ich dafür ganz herzlich danken. Die Gottesdienste in Lissabon, Fatima und Porto wie
auch die Begegnungen mit Vertretern der Welt der Kultur und aus dem Bereich der Sozialpastoral
standen im Zeichen der Hoffnung, die Jesus Christus selbst ist und die wir als seine
Jünger zu den Menschen bringen sollen. Gerade von Portugal aus sind im Laufe der Jahrhunderte
zahlreiche Missionare aufgebrochen, um in der Welt das Evangelium zu verkünden. Ich
habe die Gläubigen ermutigt, auch heute die Frohbotschaft Christi in allen Lebensbereichen
zu verkünden und den Samen der Hoffnung auszustreuen. Unter der großen Schar von Gläubigen
bin ich nach Fatima gepilgert, dem geistlichen Herzen Portugals. Dort hat Maria durch
die Erscheinung vor den Hirtenkindern der Welt einen besonderen Ort der Gnade aufgetan,
wo wir die heilende und rettende Barmherzigkeit Gottes erfahren können. Die Botschaft
von Fatima ist eine Botschaft der Hoffnung, ein Aufruf zu Gebet, Buße und Umkehr,
um im Vertrauen in Gottes Handeln, in der Hoffnung und in der Liebe zu wachsen. In
Fatima habe ich schließlich in diesem Priesterjahr, das bald zu Ende geht, die Priester
der Welt dem Unbefleckten Herzen Mariens anvertraut und geweiht.
Einen frohen
Gruß richte ich an alle Pilger und Besucher aus dem deutschen Sprachraum und aus den
Niederlanden. Maria ist Gottes Mutter und auch unsere Mutter. Mit Maria haben wir
Hoffnung; mit ihr gehen wir unsere irdische Pilgerschaft, und sie führt uns sicher
den Weg zu ihrem Sohn Jesus Christus. Im Vertrauen auf ihre Fürsprache bitten wir
den Herrn um die Kraft des Heiligen Geistes, um den Menschen das Licht und die Freude
Christi zu bringen. Von Herzen segne ich euch alle. * * * * *
Queridos
hermanos y hermanas: Quisiera recordar hoy mi reciente viaje a Portugal, en el
décimo aniversario de la beatificación de los pastorcillos Jacinta y Francisco. Con
su aparición a estos dos niños, y a la Sierva de Dios Lucía, la Virgen ha abierto
en el mundo un espacio privilegiado para encontrar la misericordia divina, que cura
y que salva, y que tiene una expresión eminente en el Santuario de Fátima. En Lisboa,
he animado a todos los miembros de aquella Iglesia particular a una vigorosa acción
evangelizadora. Ante los representantes del mundo de la cultura, he subrayado el patrimonio
de valores con que el cristianismo ha enriquecido la cultura en Portugal. En Fátima,
he puesto a los pies de Nuestra Señora las esperanzas y también las preocupaciones
del mundo entero. Así mismo, he agradecido a los sacerdotes y personas consagradas
su testimonio y su fidelidad al Evangelio y a la Iglesia. Y he invitado a todos a
alegrarse en el Señor, pues es precisamente la esperanza lo que destaca el mensaje
que María ha dejado en Fátima.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua
española, en particular al grupo de militares españoles, peregrinos del Camino de
Santiago, acompañados por el Arzobispo Castrense, Monseñor Juan del Río, así como
a los demás grupos venidos de España, Chile, México y otros países latinoamericanos.
Queridos todos, acojamos la invitación de Nuestra Señora a dejarnos guiar por la sabiduría
divina, manifestada en Jesús. Muchas gracias. ******
Queridos irmãos
e irmãs,
Gostaria de compartilhar convosco um pouco da minha recente Viagem
Apostólica a Portugal, por ocasião do décimo aniversário da beatificação dos Pastorinhos
Jacinta e Francisco. A visita teve início em Lisboa; durante a Santa Missa, falei
da necessidade dos cristãos serem semeadores da esperança. Seguindo para Fátima, peregrino
com os peregrinos, lá apresentei ao Imaculado Coração Maria as alegrias e esperanças,
os problemas e sofrimentos do mundo inteiro. No do dia 13 [treze], aniversário da
primeira Aparição de Nossa Senhora, durante a celebração da Eucaristia lembrei na
homilia que as aparições nos falam de uma mensagem exigente e consoladora, centrada
na oração, na penitência e na conversão, que nos leva a superar as dificuldades da
história, convidando a humanidade a cultivar a grande Esperança. E a viagem concluiu-se
na histórica cidade do Porto com a celebração Eucarística, insistindo no compromisso
para a missão. E de lá me despedi de Portugal, manifestando o desejo de que a minha
visita se tornasse incentivo para um renovado impulso espiritual e apostólico. Amados
peregrinos vindos do Brasil e demais países de língua Portuguesa, que a intercessão
de Nossa Senhora de Fátima, que em vossos países é venerada com tanta confiança e
firme amor, possa ajudar-vos a viver com mais empenho a vossa vocação de testemunhas
do Evangelho da verdade, da paz e do amor. Sirva-vos de conforto a minha Bênção. *
* *
Saluto in Polacco
Serdecznie witam pielgrzymów z Polski.
Wam tu obecnym i waszym rodakom serdecznie dziękuję za modlitewne wsparcie w dniach
mojej pielgrzymki do Fatimy. Towarzyszyło mi wspomnienie szczególnego czciciela Matki
Bożej Fatimskiej, Sługi Bożego Jana Pawła II, którego rocznicę urodzin wspominaliśmy
wczoraj. Polecając Maryi losy Kościoła i życie każdego z was, z serca wszystkim błogosławię.
Traduzione
italiana:
Do un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Polonia.
Ringrazio di cuore voi qui presenti e i vostri connazionali per il sostegno delle
vostre preghiere durante il mio pellegrinaggio a Fatima. Mi accompagnava il ricordo
di colui che fu particolarmente devoto della Madonna di Fatima, il Servo di Dio Giovanni
Paolo II, il cui genetliaco abbiamo ricordato ieri. Vi benedico di cuore raccomandando
a Maria le vicende della vita della Chiesa e la vita di ognuno di voi. * * * *
* * Saluto del Santo Padre in lingua ungherese ai pellegrini ungheresi
provenienti da Szombathely, Páka, Csesztreg e Subotica (Diocesi di Szombathely e di
Subotica).
Isten hozott Benneteket, kedves magyar zarándokok. Első helyen
köszöntöm a Szombathelyi Egyházmegye híveit és a szabadkai csoportot. Vasárnap
lesz Pünkösd ünnepe. Kérjük a Szentlélek ajándékait, hogy hitünket bátran tudjuk megvallani. Szívesen
adom rátok és szeretteitekre apostoli áldásomat. Dicsértessék a Jézus Krisztus!
Traduzione
italiana
Saluto con affetto i pellegrini ungheresi, specialmente i fedeli
della Diocesi di Szombathely ed il gruppo di Subotica. Domenica prossima celebreremo
la Solennità della Pentecoste. Preghiamo Dio per i doni del suo Spirito perché possiamo
divenire testimoni coraggiosi della nostra fede. Volentieri benedico voi ed i vostri
cari in Patria. Sia lodato Gesù Cristo! SALUTO IN SLOVACCO
S láskou
pozdravujem slovenských pútnikov zo Svrbíc, Šalgoviec, Piešťan, Nitry ako aj z Cirkevnej
školy svätého Jozefa z Hlohovca. Osobitne vítam Púť Katolíckej univerzity z Ružomberka,
ktorá slávi desiate výročie založenia, vedenú Veľkým kancelárom arcibiskupom Alojzom
Tkáčom. Pozdravujem aj pánov biskupov Františka Tondru, Tomáša Galisa, vedenie, študentov,
zamestnancov a zbor Jubilus. Bratia a sestry, budúcu nedeľu budeme sláviť sviatok
Zoslania Ducha Svätého. Prosme Boha o zoslanie darov jeho Ducha, aby sme odvážne svedčili
o Kristovi. Zo srdca vás žehnám. Pochválený buď Ježiš Kristus!
Traduzione
italiana
Saluto con affetto i pellegrini slovacchi provenienti da Svrbice,
Šalgovce, Piešťany, Nitra come pure dalla Scuola Cattolica di S. Giuseppe. In particolare
do’ il benvenuto al Pellegrinaggio dell’Università Cattolica di Ružomberok, che celebra
il 10° anniversario della fondazione, guidato dal suo Gran Cancelliere Arcivescovo
mons. Alojz Tkáč. Saluto anche i vescovi mons. František Tondra e Tomáš Galis, i Docenti,
gli studenti, il personale e il coro Jubilus. Fratelli e sorelle, domenica prossima
celebreremo la Solennità della Pentecoste. Preghiamo Dio che mandi i doni del suo
Spirito perché possiamo divenire testimoni coraggiosi di Cristo. Di cuore vi benedico.
Sia lodato Gesù Cristo! SALUTO IN CROATO Radosno pozdravljam sve hrvatske
hodočasnike. Dragi prijatelji, bez prestanka molite Gospodina da pošalje svoga Duha
Branitelja na vaše obitelji i župne zajednice, na Crkvu i čitav svijet te tako obnovi
lice zemlje. Hvaljen Isus i Marija!
Traduzione italiana: Con gioia saluto
tutti i pellegrini Croati. Cari amici, pregate senza fine il Signore, affinché mandi
il suo Spirito Paraclito sulle vostre famiglie e sulle comunità parrocchiale, sulla
Chiesa e sul tutto il Mondo, e così rinnovi il volto della Terra. Siano lodati Gesù
e Maria! * * * * * * *
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua
italiana. In particolare saluto i sacerdoti del Collegio Internazionale San Paolo
di Roma, che hanno terminato gli studi nelle diverse Università Pontificie e stanno
per ritornare nei rispettivi Paesi, e li esorto a vivere sempre con fedeltà il ministero
pastorale, facendo tesoro della formazione spirituale e teologica ricevuta in questi
anni a Roma. Saluto il gruppo di fedeli provenienti da Galatone, che partecipano
all’Università delle Terza Età: a loro e ai familiari estendo la mia Benedizione.
Saluto i fedeli provenienti da Roccamonfina e da Casalbordino: volentieri benedirò
le corone auree che saranno poste sulle effigi della Madonna che si trovano nei rispettivi
Santuari. Saluto i rappresentanti dell’associazione Memorial Bardelli, accompagnati
dal Vescovo di Pistoia Mons. Mansueto Bianchi, gli esponenti dell’associazione Famiglia
Legnanese, e i militari della Scuola Nunziatella di Napoli. Mi rivolgo, infine,
ai giovani, ai malati ed agli sposi novelli. Siamo nella Novena della Pentecoste
ed invito voi, cari giovani, ad essere docili all'azione dello Spirito Santo, donato
ai credenti nei sacramenti del Battesimo e della Confermazione. Esorto voi, cari malati,
ad accogliere lo Spirito Consolatore, affinché vi assista nelle difficoltà e vi aiuti
a trasformare la sofferenza in offerta gradita a Dio per il bene dei fratelli. Auguro
a voi, cari sposi novelli, che la vita della vostra famiglia sia sempre alimentata
dal fuoco dello Spirito, che è l'Amore stesso di Dio.