“Una vita fedele alla cultura con una capacità di attraversare con inconfondibile
stile pirotecnico tutti i generi, dalla poesia al teatro, dal romanzo al saggio, anche
giornalistico”. E’ quanto si legge nell’articolo che il quotidiano “Avvenire” dedica
ad Edoardo Sanguineti, morto ieri a Genova dopo un intervento chirurgico che ha portato
anche all’apertura di un’inchiesta, da parte della procura genovese, per omicidio
colposo. Sanguineti – prosegue il quotidiano - “era poeta, critico militante, studioso
di letteratura con un amore speciale per Dante, di cui forse sentiva vicina la capacità
di plasmare la lingua adattandola ad ogni esigenza espressiva”. Aveva 79 anni ma era
nel pieno di molti impegni letterari. Aveva recentemente presentato a Bologna due
suoi libri, un profilo di storia della letteratura, ‘Ritratto del Novecento’, e il
suo carteggio giovanile con Luciano Anceschi, ‘Lettere dagli anni ‘50’. Si preparava
poi a partecipare al Festival “Poestate” di Lugano e ad inaugurare a Genova il “Festival
del pensiero comico”. A Sanguineti si devono inoltre importante saggi come ‘Il realismo
di Dante’ (1965), ‘Dante reazionario’ (1992) e l’elaborazione teatrale della prima
cantica, ‘Commedia dell’Inferno’ (1989). Grande rilevanza aveva sempre dato, infine,
alla poesia contemporanea. Nel 1969 ha curato l’antologia ‘Poesia italiana del Novecento’,
una pietra miliare in questo ambito. (A.L.)