In Canada sono due i tangibili passi in avanti verso la cultura della vita: la recente
bocciatura al Parlamento federale del progetto di legge per legalizzare l’eutanasia
e il netto voto contrario dei politici ad includere la pratica abortiva in una iniziativa
presa dal Governo canadese per le donne in gravidanza nei Paesi poveri. E’ quanto
ha affermato Carl Anderson, cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo, nel suo intervento
di giovedì scorso davanti al Parliament Hill di Ottawa, in occasione dell’annuale
“marcia per la vita”. All’iniziativa hanno preso parte oltre 12 mila persone. Sul
tema dell’aborto – ha spiegato Carl Anderson – non vi sono “vincitori e vinti”, ma
solo “bambini uccisi e uomini e donne feriti”. Il cavaliere supremo dei Cavalieri
di Colombo – rende noto l’Osservatore Romano - ha anche ricordato recenti statistiche
secondo cui l’80% delle donne che sono ricorse all’aborto si sono pentite di questa
scelta. Riferendosi al voto espresso dal Parlamento federale per escludere la pratica
dell’aborto il cardinale Marc Ouellet, arcivescovo di Québec, si è complimentato con
i rappresentanti politici ma allo stesso tempo li ha esortati “a mostrare maggiore
coraggio e a fare ancora di più per proteggere la vita dei bambini canadesi non ancora
nati”. Per il porporato si tratta di “una battaglia spirituale che va sostenuta con
la preghiera” ma anche di “una battaglia culturale e giuridica che richiede l’unità
di quanti chiedono giustizia”. (A.L.)