Il cardinale Brady proseguirà il suo mandato: presentato il secondo Rapporto sugli
abusi del clero ai minori nella Chiesa irlandese
Proseguirà nel suo mandato, il cardinale Sean Brady, primate di tutta l’Irlanda: l’annuncio
nella dichiarazione di commento al secondo Rapporto annuale della Commissione nazionale
per la difesa dei minori nella Chiesa cattolica d’Irlanda, pubblicato ieri. Il servizio
di Roberta Gisotti:
“Accolgo
con favore” questo Rapporto, scrive il cardinale Brady ringraziando i membri della
Commissione per “la loro dedizione eccezionale, professionalità e impegno nel sostenere
il sincero desiderio dei vescovi e dei responsabili delle Congregazioni religiose
di divenire esemplari nella miglior pratica di tutela dei bambini”. “Spero – aggiunge
il porporato – che il Rapporto possa rassicurare tutti che, mentre restano importanti
sfide, la Chiesa cattolica d’Irlanda ha fatto molta strada per riparare agli sbagli
del passato.” E tra le buone notizie è la formazione di 2.356 persone che possano
dedicarsi alla salvaguardia dell’infanzia nelle parrocchie di tutto il Paese, entro
i prossimi mesi. Ma “non c’è spazio per l’autocompiacimento”, ammonisce il presidente
dei presuli irlandesi. “La tragica esperienza del passato ci ricorda che è necessaria
una costante vigilanza e piena adesione a robusti, completi e dinamici sistemi di
responsabilità”. “Negli anni che mi restano da arcivescovo di Armagh – osserva il
cardinale Brady – mi dedicherò interamente a quell’opera di guarigione, pentimento
e rinnovamento indicata alla Chiesa irlandese da Benedetto XVI, partendo dai significativi
progressi realizzati in questi anni per proteggere l’infanzia”. Il
primate di tutta l’Irlanda appare dunque intenzionato a proseguire il suo mandato,
dopo le polemiche emerse sulla stampa nei mesi scorsi riguardo un presunto coinvolgimento
del cardinale Brady nella copertura di un caso di pedofilia negli anni ’70 e dopo
che il porporato, il 17 marzo scorso, Festa di San Patrizio Patrono d’Irlanda, aveva
espresso profondo rincrescimento per le sue possibili mancanze. Da qui, la richiesta
di aiuto del primate di tutta l’Irlanda al Papa, al quale nella dichiarazione chiede
di essere affiancato da un aiuto a livello episcopale per la gestione della crisi
degli abusi sessuali che ha travolto la Chiesa del suo Paese. Nel Rapporto presentato
ieri, la Commissione incaricata documenta di avere raccolto - dal 1 aprile 2009 al
31 marzo 2010 – 200 nuove denunce di abusi, tutte riportate alle autorità civili.