Scaduto l'ultimatum governativo in Thailandia: si teme bagno di sangue
Si teme un nuovo bagno di sangue a Bangkok, dove l’esercito si prepara ad attaccare
i manifestanti anti governativi. L’ultimatum lanciato dal governo per l’evacuazione
del centro della capitale è scaduto alle 10 ora italiana: finora, sono almeno 33 i
morti e quasi 300 i feriti, ma la tensione continua ad aumentare. Stefano Leszczynski
ne ha parlato poco fa con Stefano Vecchia, che si trova a Bangkok nel quartier generale
delle "camicie rosse" sotto assedio: R. – La situazione
in questo momento, direi, è assolutamente drammatica… Stanno sparando continuamente.
Io in questo momento non mi trovo nel presidio centrale, perché era proibito entrare
ed avrei potuto rischiare due anni di carcere, una volta uscito. Mi trovo nel punto
dove ieri si sono raccolte le “camicie rosse” per cercare di dare la spallata ai reparti
dell’esercito che assediano sul lato, per così dire, meridionale il raduno centrale.
In questo momento, circa 10 minuti fa, centinaia di persone sono uscite dalle barricate
e stanno avanzando con le bandiere thailandesi per vedere fino a dove riusciranno
a spingersi. È una sfida. D. – Non è ancora partita, quindi,
la controffensiva dell’esercito per sgomberare il centro e le parti continuano a fronteggiarsi
in questo momento. Ma si sentono degli spari a Bangkok? R. –
Non è ancora partita l’offensiva, ma ci sono durissimi combattimenti sulla Prasong
Road, che è la strada che dà accesso direttamente all’ingresso del settore principale
della protesta, quello dal quale possono entrare le truppe ed eventualmente i blindati.
Ci sono combattimenti durissimi con le “camicie rosse”, che dalla notte scorsa hanno
impegnato tutti i reparti dell’esercito, che faticano ad avanzare. D.
– Gran parte dei morti di cui abbiamo avuto notizia questa mattina, erano stati provocati
dai cecchini e probabilmente neppure gente dell’esercito. È confermata questa notizia? R.
– Quello che io posso dire, perché chiaramente non ci sono fonti ufficiali su questo,
è che viene riferito – e sembra anche plausibile – che i militari hanno lasciato questo
lavoro particolarmente "sporco" a gruppi rivali delle “camicie rosse”, e addirittura
pare a dei mercenari cambogiani chiamati per venire a sparare contro i thailandesi. D.
– Quindi il pericolo di una guerra civile è palpabile in questo momento? R.
– Dipenderà molto dall’evoluzione delle prossime ore. In teoria l’esercito, o meglio
il governo in difficoltà, potrebbe chiedere il supporto dei gruppi lealisti, filomonarchici
e nazionalisti, le “camicie gialle” e le cosiddette “camicie multicolore”, che già
in questi giorni si sono scontrati, seppure in modo limitato, con le “camicie rosse”