2010-05-17 14:25:45

Messaggio del dicastero per il Dialogo Interreligioso per la festa del Vesakh: cristiani e buddisti insieme per rafforzare la "coscienza ecologica"


Il mondo ha bisogno di sviluppare “un senso di responsabilità ecologica” e gli sforzi congiunti tra cristiani e buddisti possono contribuire a rendere concreto non solo il rispetto verso la natura, ma più in generale verso la vita e la dignità umane. E’ quanto scrive in sintesi il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, nel tradizionale messaggio di auguri inviato in occasione della Festa buddista del Vesakh. Nel 2010, tale festività viene celebrata il 21 e il 28 maggio in molti Paesi dell’Asia. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Non si può onorare davvero la vita umana sfruttando male, o peggio sperperando, le risorse della terra che ospita l’umanità. E’ ciò su cui riflette il cardinale Tauran nel messaggio di quest’anno ai buddisti in festa per la Vesakh, celebrazione di fine maggio con la quale ricordano l’“illuminazione” del Buddha. “La crisi ambientale – premette il porporato – ha già suscitato notevoli problemi e sofferenze in tutto il mondo”. Di fronte a questo, prosegue, cristiani e buddisti, che “nutrono un profondo rispetto per la vita umana”, ritengono “cruciale” incoraggiare gli sforzi “miranti a creare un senso di responsabilità ecologica”, come pure a riaffermare le “convinzioni condivise circa l’inviolabilità della vita umana in ogni stadio e condizione, la dignità della persona e la missione unica della famiglia, nella quale si impara ad amare il prossimo e a rispettare la natura”.

 
Ricordando alcune affermazioni di Benedetto XVI in tema di rispetto del Creato, il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso ribadisce che la Chiesa Cattolica “considera la tutela dell’ambiente come intimamente legata al tema dello sviluppo integrale della persona umana” e che, dunque, da parte sua “non s’impegna solo nella difesa della destinazione universale dei doni della terra, dell’acqua e dell’aria, ma incoraggia gli altri a unire gli sforzi per proteggere l’umanità dall’autodistruzione”. “Promuoviamo insieme un corretto rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente”, esorta alla fine il cardinale Tauran. “Aumentando i nostri sforzi per la creazione di una coscienza ecologica per una coesistenza serena e pacifica – afferma – possiamo dare testimonianza di uno stile di vita rispettoso, che trova senso non nell’avere di più, ma nell’essere di più”. E condividendo, inoltre, “le prospettive e gli impegni delle nostre rispettive tradizioni religiose, possiamo contribuire al benessere del nostro mondo”.







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