Golfo del Messico: frena la marea nera, funziona il sistema tubo-siringa della BP
Dopo diversi tentativi andati male, affiorano in queste ore le prime speranze di arginare
l’enorme chiazza di greggio che dal 20 aprile scorso sta invadendo il Golfo del Messico
dopo l’affondamento della piattaforma della BP. Lo comunica la stessa compagnia britannica,
secondo la quale il pozzo potrà essere chiuso entro una decina di giorni. Ma dai fondali
emergono altre preoccupanti perdite e non si placano le polemiche sui solventi utilizzati
per disperdere il petrolio: secondo alcuni esperti sarebbero ancora più inquinanti
del greggio stesso. Da New York, ci riferisce Elena Molinari