Il cardinale Bertone ai Padri Mercedari: l’uomo di oggi ha bisogno del Vangelo
della redenzione che libera da vecchie e nuove schiavitù
Vivete e testimoniate il “Vangelo della redenzione”: è l’esortazione rivolta dal cardinale
segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ai Padri Mercedari in occasione del loro Capitolo
generale in corso a Roma fino al 22 maggio prossimo. In una Messa celebrata stamani
per l’occasione all’Istituto Maria Bambina, il porporato ha invitato i Padri Mercedari
ad annunciare all’uomo di oggi il Vangelo che libera da vecchie e nuove schiavitù.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Anche
oggi Dio continua ad affidarvi il compito di annunciare la liberazione ai prigionieri,
agli uomini e alle donne del nostro tempo, soggetti a vecchie e nuove schiavitù”:
è quanto affermato dal cardinale Tarcisio Bertone che ha innanzitutto portato i saluti
del Papa ai Padri Mercedari, riuniti nel Capitolo generale. “L’uomo contemporaneo,
che talvolta continua ad essere asservito a schemi ideologici - ha detto il porporato
- è sempre più ostaggio del secolarismo e del relativismo; rischia di pensare di poter
edificare la società senza Dio; ripone la propria speranza in sé stesso, anziché in
Colui che solo può soddisfarla”. Proprio da qui, ha avvertito, “nasce la difficoltà
forse più profonda per una vera opera evangelizzatrice: alla radice della sfiducia
nella vita c’è infatti una crisi di fiducia in Dio e l’incapacità di riconoscere il
suo amore”. “L’uomo della strada”, ha aggiunto il cardinale Bertone, “ha bisogno di
qualcuno che gli faccia intravedere la possibilità di un’esistenza liberata, illuminata
dalla Verità di Gesù, da cui non è ragionevole allontanarsi, una volta percepitone
il fascino perenne”.
Ecco allora che “evangelizzare
ed educare alla fede” costituisce oggi una “vera opera di liberazione”, proprio come
ai tempi di San Pietro Nolasco, fondatore nel XIII secolo dei Padri Mercedari, che
testimoniò l’amore del Signore a quanti avevano perduto la libertà. Oggi, ha detto
il cardinale Bertone, risulta arduo “il compito di prendersi cura e accompagnare gli
schiavi dei nostri giorni alla riscoperta di Dio, cioè alla comprensione del senso
della propria esistenza!” Di qui l’esortazione ai Padri Mercedari, mettendo “da parte
le mode del momento”, a “testimoniare all’uomo d’oggi quanto sia avvincente una vita
che si sottometta radicalmente a Dio e ai suoi progetti!” La vostra missione, ha concluso,
è quella “di far sperimentare, a quanti sono oppressi da schiavitù materiali, morali
e spirituali, quella carità per la quale c’è qualcuno disposto a sacrificare la propria
vita, quell’ardore che spinge ad accettare di farsi prigioniero al posto di chi è
schiavo, perché egli possa continuare a vivere e a crescere affidandosi al Salvatore!”.