2010-05-15 15:22:46

Violenze in Thailandia: oltre 20 morti. La Chiesa denuncia: interessi faziosi


Con violenze meno estese rispetto a ieri, Bangkok sta vivendo oggi la sua seconda giornata di guerriglia urbana con nuove vittime: il bilancio complessivo delle ultime ore sale ad almeno 22 morti ed oltre 150 feriti. Il presidente della Conferenza episcopale della Thailandia, mons. Louis Chamniern, arcivescovo di Thare e Nonseng, tenta una mediazione per evitare ulteriori spargimenti di sangue e alncia una forte denuncia. Il servizio di Fausta Speranza RealAudioMP3

Esplosioni e spari a nord e a sud del presidio delle cosiddette camicie rosse, i manifestanti che da tre mesi occupano il distretto commerciale di Bangkok in segno di protesta contro l'attuale governo: chiedono lo scioglimento del Parlamento e la rimozione del primo ministro Vejjajiva. La settimana scorsa c’è stata una tregua in cui si è parlato di elezioni anticipate a novembre, ma le camicie rosse hanno posto condizioni che non sono state accettate. Dunque l’esercito ha isolato il presidio e tagliato luce e rifornimenti. Secondo il governo, nell'accampamento, sono rimaste 6mila persone, mentre qualche settimana fa arrivavano a 30mila. I manifestanti ammettono che scarseggiano le provviste alimentari. Poco fa l’ultimatum: i soldati disperderanno i manifestanti se non lasceranno il presidio. E di fronte al timore di ulteriori violenze e sofferenze, la Chiesa locale ha reso pubblico, attraverso l’Agenzia Fides, un appello al dialogo sottolineando che "leader buddisti, cristiani e musulmani potrebbero contribuire a esplorare nuove vie di dialogo e di mediazione, per una soluzione pacifica”. Il presidente della Conferenza episcopale della Thailandia spiega che il governo accusa i leader della protesta di essere ‘nemici della Coronà e ‘traditori della patrià, ma sembra un modo per screditare la protesta agli occhi della nazione. L’esecutivo – raccomanda – dovrebbe esercitare maggiore pazienza nell’esplorare ancora nuove strade di dialogo e denuncia: entrambe le parti guardano solo ai propri interessi e non al bene comune. Il presidente della Conferenza episcopale thailandese non nasconde la preoccupazione: sarebbe un’ultima possibilità, - dice - prima della “guerra civile” che rischia di insanguinare la nazione. E resta da dire che qualche ora fa è intervenuto il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon: ha rivolto un appello tanto ai manifestanti quando alle autorità thailandesi affinchè facciano tutto ciò che è in loro potere per evitare ulteriore violenza.
 
Kirghizistan: annunciata la presentazione a breve della nuova Costituzione
Il Consiglio costituzionale del Kirghizistan si appresta a sottoporre al governo provvisorio di Bishkek la bozza finale della nuova costituzione del Paese, lo ha annunciato il presidente dello stesso Consiglio, Omurbek Tekebayev, che si è riunito oggi nella capitale kirgiza. Il responso del governo provvisorio è atteso entro il prossimo 20 maggio e se il testo verrà approvato sarà a quel punto reso pubblico, ha affermato ancora Tekebayev.  60 persone sequestrate da talebani in Pakistan
Commando armati, presumibilmente di talebani del Pakistan, hanno compiuto oggi nel nord-ovest del Paese una serie di sequestri, catturando almeno 60 persone. Secondo fonti ufficiali, il gruppo più importante di rapiti è formato da 33 dipendenti della Water and Power Development Authority (Wapda) bloccati nella regione tribale della Kurram Agency, alla frontiera con l'Afghanistan.

30 talebani uccisi in Afghanistan
Una trentina di talebani sono stati uccisi in Afghanistan nelle ultime 24 ore nel corso di operazioni militari afghane e internazionali. Riferendosi ad un attacco degli insorti ad un convoglio di autobotti che trasportavano carburante per la Nato nella provincia di Ghazni, il ministero della Difesa ha indicato a Kabul che un reparto militare afghano giunto sul posto ha ucciso sei talebani e ne ha feriti altri tre. Inoltre, nella provincia settentrionale di Baghlan truppe miste afghane e della Nato hanno ucciso nove talebani in scontri nel distretto di Dana Ghori, secondo quanto ha reso noto il portavoce della polizia provinciale, Jawid Basharat. In un altro comunicato, il ministero della Difesa afghano ha segnalato che in una serie di scoppi di rudimentali ordigni collocati dai talebani, due soldati sono morti e altri sei sono rimasti feriti nelle province meridionali di Zabul, Uruzgan e Helmand. Infine altri 15 insorti sono stati uccisi ieri da reparti afghani e della Nato in varie operazioni nelle province di Nangarhar, Baghlan, Logar e Kandahar.

Karzai fa tappa a Londra
Il presidente afghano Hamid Karzai, di ritorno da Washington, ha deciso di fare uno scalo non programmato a Londra per incontrare il neo premier britannico David Cameron. Lo scrive oggi l'agenzia di stampa afghana Pajhwok. Senza fornire particolari dell'incontro, l'agenzia indica che il colloquio permetterà ai due di scambiare le loro opinioni sulla congiuntura militare e politica in Afghanistan ed esaminare le possibili vie d'uscita dalla crisi. Fra i possibili temi di discussione, il piano di transizione annunciato dal presidente statunitense Obama, la Jirga (Assemblea) consultiva di pace del 29 maggio e la Conferenza internazionale di Kabul del 20 luglio.

Dopo un’allerta-incendio, ripreso il traffico di Eurostar
Eurostar ha annunciato a metà mattina la ripresa del traffico dei treni tra Francia e Inghilterra sotto la Manica, bloccato dopo un'allerta incendio alle 9.30. La ripresa del servizio è stata possibile dopo la riapertura parziale del tunnel, secondo le informazioni fornite a Londra da Eurostar ed Eurotunnel, le due società che gestiscono rispettivamente i treni e la galleria. L'allarme è scattato quando è stato visto del fumo uscire da una navetta per il trasporto di camion che stava viaggiando nel tunnel sud, quello che va dalla Francia verso la Gran Bretagna. A quel punto tutto il traffico è stato bloccato per precauzione ma Eurotunnel ha ben presto dato luce verde per la riapertura del tunnel nord in attesa di verifiche su quello sud.

Onu: preoccupazione per il rimaptrio dei richiedenti asilo in Francia
La Commissione dell'Onu contro la tortura si è detta preoccupata per la sorte dei richiedenti asilo in Francia e in particolare per quanti vengono rinviati verso quei Paesi dove possono essere sottoposti a torture o maltrattamenti. In un rapporto reso pubblico ieri a Ginevra, la Commissione “deplora il fatto di essere stata chiamata in causa per casi relativi al rinvio di individui verso Paesi dove rischiano di subire pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti”. Il rapporto, che è stato redatto da un gruppo di esperti indipendenti, rileva inoltre che “il 22 per cento delle richieste di asilo presentate nel corso del 2009 sarebbero state vagliate con una procedura cosiddetta 'prioritarià che non prevede il ricorso sospensivo in caso di parere negativo iniziale”. La Commissione dell'Onu rileva inoltre che i richiedenti che si trovano in un centro di accoglienza devono presentare la domanda entro cinque giorni, un tempo insufficiente questo per presentare una documentazione completa e credibile. L'organismo dell'Onu chiede perciò alle autorità di concedere un lasso di tempo e garanzie adeguate a chi intende chiedere asilo in Francia.
 
Condannato a morte l’autore dell’aggressione a bimbi in un asilo in Cina
Xu Yuyuan, l'uomo comparso oggi in tribunale con l'accusa di aver aggredito a colpi di coltello e ferito 29 bambini e tre adulti, in una scuola della città cinese di Taixing, è stato condannato a morte. Lo ha annunciato l'agenzia Nuova Cina. I giudici l'hanno riconosciuto colpevole di omicidio intenzionale, anche se nell'aggressione non ci sono stati morti. Al processo, durato solo mezza giornata, hanno assistito circa 300 persone. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 135
 
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