Romania: la Chiesa contro l'abolizione degli assegni familiari per i neonati
Il governo romeno ha stabilito di interrompere l’erogazione dell’assegno familiare
per i neonati. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati decisi forti tagli di spesa
per far fronte alla grave crisi economica che attanaglia il Paese. Della cancellazione
degli aiuti ai bambini si è appreso ieri da un comunicato diffuso dall’arcidiocesi
romano-cattolica di Bucarest e ripreso dall’Osservatore Romano. Nel documento, il
portavoce dell'arcidiocesi, padre Jerome James, esprime preoccupazione per le conseguenze
di una tale decisione. “Questa misura – afferma – potrebbe compromettere il fragile
equilibrio delle famiglie e rinviare il progetto di molte coppie di dare il via a
una nuova vita”. Anche l’associazione delle famiglie cattoliche romene dichiara il
proprio disaccordo con il presidente Traian Basescu e mette in evidenza che “in assenza
di una politica coerente per incoraggiare e sostenere le nuove nascite, il Paese è
destinato a subire gravi conseguenze sul piano economico”. Un forte calo demografico
cancellerebbe infatti l’ottimismo di una reale ripresa economica. Se la popolazione
invecchia tale fenomeno non incide soltanto sul sistema delle pensioni, ma colpisce
tutti i settori sociali ed economici: aumentano i costi sanitari, diminuisce il gettito
fiscale, viene meno la propensione al risparmio e anche l’attività imprenditoriale.
Si perde infine in competitività perché la forza lavoro oltre a diminuire, invecchia.
(M.A.)