Oggi e domani torna in 700 piazze italiane la campagna “Abbiamo RISO per una cosa
seria” su iniziativa della Focsiv, la Federazione italiana che riunisce numerose organizzazioni
del volontariato cristiano. Obiettivo è raccogliere fondi a sostegno di progetti di
diritto al cibo nel Sud del mondo: con soli 5 euro si riceve un pacco da un chilo
di riso della qualità Thai del commercio equo e solidale. Si può inoltre effettuare
una donazione on line sul sito www.focsiv.it; saranno coinvolti oltre 2000 volontari,
ma anche studenti, scout, gruppi parrocchiali e missionari. Gabriella Ceraso
ne ha parlato con Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv:
R.
– Si tratta di 23 progetti condotti in Africa, Asia e America Latina proprio a sostegno
dei piccoli agricoltori, perché noi siamo convinti che ripartendo dall’agricoltura
su scala familiare si può risolvere il problema della fame nel mondo. Un problema
che oggi è una cosa seria perché per la prima volta si è varcata questa soglia del
miliardo di persone che soffre la fame nel mondo con un incremento negli ultimi due
anni di duecento milioni.
D. – Sostegno agli agricoltori
che cosa significa?
R. – Per esempio nel nordest dell’Ecuador
il 70 per cento delle case è ancora senza energia elettrica. E’ un progetto che mira
a formare e a sostenere la produzione di 320 famiglie di questa regione dell’Ecuador
e, quindi, un impatto – direi – significativo in quella regione proprio in vista di
garantire a tutti questo diritto fondamentale che è il diritto al cibo.
D.
– Voi dite: non basta assicurare il sostentamento ai popoli più poveri ma è necessario
che la sovranità alimentare diventi un diritto condiviso…
R.
– Assolutamente, non è solo una questione di quantità. La Fao dice che in questo momento
ci sarebbero alimenti e cibo per 9 miliardi di persone. E’ una questione anche e soprattutto
di qualità: cioè, ogni popolo deve poter decidere cosa e come produrre per sfamarsi.
D.
- C’è qualche bel risultato che possiamo raccontare?
R.
– Per esempio, lo scorso anno i risultati che abbiamo ottenuto per sostenere la costruzione
di una casa nella Repubblica Democratica del Congo dove molte ragazze erano accusate
di stregoneria. Una nostra Ong si è occupata proprio di questo problema dando loro
la possibilità di essere nutrite innanzitutto e poi di essere formate e avviate a
un lavoro per garantirsi un minimo di reddito e poter diventare autosufficienti.
D.
– Perché il riso? Non solo perché è un alimento ricco di valori nutrizionali…
R.
– Comperare riso significa dare da mangiare a più del 70 per cento delle popolazioni
povere del sud del mondo, distribuire e comperare riso del commercio equo e solidale
è anche sostenere un circuito alternativo di commercializzazione più giusto, più equo,
più a favore dei piccoli agricoltori delle popolazioni dei Paesi poveri.