L’esercito thailandese stringe la morsa intorno ai manifestanti antigovernativi che
occupano il cuore di Bangkok, dopo il loro rifiuto di porre fine alla protesta per
le mancate condizioni di accordo col governo. Ieri infatti le Camicie rosse avevano
chiesto l’incriminazione e non la semplice convocazione, come accaduto, del vicepremier
in carica, in relazione alla morte di 25 persone e il ferimento di oltre 1000 negli
scontri del 10 aprile. Dunque dopo 5 settimane i presidi restano a Bangkok, dove la
situazione sembra precipitare. Al microfono di Gabriella Ceraso, sentiamo Stefano
Vecchia, raggiunto telefonicamente nella capitale thailandese: