Il Papa al mondo della cultura: missione della Chiesa è tenere sveglia la ricerca
della verità, in un dialogo rispettoso ma senza ambiguità
La seconda giornata del viaggio apostolico del Papa in Portogallo si è aperta con
l'incontro con il mondo della cultura nel Centro Culturale di Belém a Lisbona. Un
grande e caloroso applauso ha accolto l'ingresso del Papa. Presenti oltre mille esponenti
delle scienze e delle arti del Paese. All’incontro hanno partecipato anche il Corpo
diplomatico accreditato presso il Portogallo e i rappresentanti di cinque comunità
religiose: ebraica, indù, evangelica, musulmana e ismaelita. Intenso il discorso di
saluto rivolto al Papa dal grande regista portoghese Manoel de Oliveira. Benedetto
XVI, nel suo intervento, ha sottolineato che la Chiesa ritiene come sua missione prioritaria
tenere sveglia la ricerca della verità nella cultura attuale, promuovendo nello stesso
tempo un dialogo rispettoso ma senza ambiguità. Il servizio del nostro inviato Roberto
Piermarini:
(musica)
Spesso
la società di oggi guarda solo il presente, dimenticando la forte tradizione culturale
del popolo portoghese segnata dal millennio del cristianesimo. Una tradizione che
il Papa ha definito una “sapienza”, che dà un senso alla vita e alla storia che ha
formato un universo etico che il Portogallo ha sempre cercato di stabilire con il
resto del mondo. Questo “conflitto” tra la tradizione e il presente si esprime nella
crisi della verità, ha osservato il Papa:
"De
facto, um povo, que deixa de saber qual é a sua verdade, fica perdido ... Infatti
un popolo che smette di sapere quale sia la propria verità, finisce perduto nei labirinti
del tempo e della storia, privo di valori chiaramente definiti e senza grandi scopi
chiaramente enunciati”. La Chiesa allora si colloca nel
mondo aiutando la società a capire che l’annuncio della verità è un servizio che essa
offre alla società stessa, aprendo nuovi orizzonti di futuro, di grandezza e dignità.
Per la Chiesa è "irrinunciabile" questa missione alla verità:
"Para
uma sociedade composta na sua maioria por católicos e cuja cultura ... Per
una società formata in maggioranza da cattolici e la cui cultura è stata profondamente
segnata dal cristianesimo, si rivela drammatico il tentativo di trovare la verità
al di fuori di Gesù Cristo. Per noi cristiani, la Verità è divina; è il «Logos» eterno,
che ha acquisito espressione umana in Gesù Cristo”. La
Chiesa, nella sua ferma adesione al carattere perenne della verità, deve fare un apprendistato
con le altre verità o con le "verità" degli altri, in un dialogo che può aprire nuove
porte alla trasmissione della verità. “Il dialogo senza ambiguità e rispettoso delle
parti in esso coinvolte – ha detto il Papa – è oggi una priorità nel mondo, alla quale
la Chiesa non intende sottrarsi”. Ne è una testimonianza la presenza della Santa Sede
in diversi organismi internazionali come, per esempio, nel Centro Nordsud del Consiglio
d’Europa istituito 20 anni fa proprio a Lisbona che promuove il dialogo interculturale
fra l’Europa, il Sud del Mediterraneo e l’Africa. Constatata la diversità culturale,
bisogna far sì che le persone non solo accettino l’esistenza della cultura dell’altro,
ma aspirino anche a venire arricchite da essa e ad offrirle ciò che si possiede di
bene, di vero e di bello. Infine Benedetto XVI si è rivolto direttamente ai rappresentanti
della società civile portoghese e li ha invitati ad ampliare gli orizzonti della conoscenza
e dell’impegno umano guardando al dialogo con i credenti, con la Chiesa del dopo-Concilio:
"Vós,
obreiros da cultura (...) não tenhais medo de vos confrontar com a fonte ... Voi,
operatori della cultura, non abbiate paura – ha detto riprendendo il
suo discorso agli artisti del novembre scorso – di confrontarvi con la sorgente prima
e ultima della bellezza, di dialogare con i credenti, con chi come voi, si sente pellegrino
nel mondo e nella storia verso la Bellezza infinita”. Con
il Concilio Vaticano II, la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della
tradizione cattolica, prende sul serio e discerne, trasfigura e supera le critiche
che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma
e l’Illuminismo. L’evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento
cattolico e per una nuova civiltà – la «civiltà dell’amore» - come servizio evangelico
all’uomo e alla società:
"A Igreja sente como
sua missão prioritária, na cultura actual, manter desperta ... La
Chiesa – ha concluso il Papa - ritiene come sua missione prioritaria, nella cultura
attuale, tenere sveglia la ricerca della verità e conseguentemente di Dio, ed ha invitato
ad approfondire la conoscenza di Dio così come Egli si è rivelato in Gesù Cristo per
la nostra piena realizzazione”. Nel suo breve indirizzo
di saluto al Papa, il regista Manoel de Oliveira, 102 anni, considerato il più grande
cineasta portoghese vivente ed uno dei più significativi della storia del cinema europeo,
ha detto che Religione ed Arte sono intimamente diretti all’uomo e all’universo e
che il cristianesimo è stato prodigo di espressioni artistiche. “Le radici della nazione
portoghese e di tutta l’Europa – ha osservato de Oliveira – lo vogliano o no, sono
cristiane”.