2010-05-12 14:36:28

Il Papa al mondo della cultura: missione della Chiesa è tenere sveglia la ricerca della verità, in un dialogo rispettoso ma senza ambiguità


La seconda giornata del viaggio apostolico del Papa in Portogallo si è aperta con l'incontro con il mondo della cultura nel Centro Culturale di Belém a Lisbona. Un grande e caloroso applauso ha accolto l'ingresso del Papa. Presenti oltre mille esponenti delle scienze e delle arti del Paese. All’incontro hanno partecipato anche il Corpo diplomatico accreditato presso il Portogallo e i rappresentanti di cinque comunità religiose: ebraica, indù, evangelica, musulmana e ismaelita. Intenso il discorso di saluto rivolto al Papa dal grande regista portoghese Manoel de Oliveira. Benedetto XVI, nel suo intervento, ha sottolineato che la Chiesa ritiene come sua missione prioritaria tenere sveglia la ricerca della verità nella cultura attuale, promuovendo nello stesso tempo un dialogo rispettoso ma senza ambiguità. Il servizio del nostro inviato Roberto Piermarini:RealAudioMP3

(musica)

 
Spesso la società di oggi guarda solo il presente, dimenticando la forte tradizione culturale del popolo portoghese segnata dal millennio del cristianesimo. Una tradizione che il Papa ha definito una “sapienza”, che dà un senso alla vita e alla storia che ha formato un universo etico che il Portogallo ha sempre cercato di stabilire con il resto del mondo. Questo “conflitto” tra la tradizione e il presente si esprime nella crisi della verità, ha osservato il Papa:

 
"De facto, um povo, que deixa de saber qual é a sua verdade, fica perdido ...
Infatti un popolo che smette di sapere quale sia la propria verità, finisce perduto nei labirinti del tempo e della storia, privo di valori chiaramente definiti e senza grandi scopi chiaramente enunciati”.
 
La Chiesa allora si colloca nel mondo aiutando la società a capire che l’annuncio della verità è un servizio che essa offre alla società stessa, aprendo nuovi orizzonti di futuro, di grandezza e dignità. Per la Chiesa è "irrinunciabile" questa missione alla verità:

 
"Para uma sociedade composta na sua maioria por católicos e cuja cultura ...
Per una società formata in maggioranza da cattolici e la cui cultura è stata profondamente segnata dal cristianesimo, si rivela drammatico il tentativo di trovare la verità al di fuori di Gesù Cristo. Per noi cristiani, la Verità è divina; è il «Logos» eterno, che ha acquisito espressione umana in Gesù Cristo”.
 
La Chiesa, nella sua ferma adesione al carattere perenne della verità, deve fare un apprendistato con le altre verità o con le "verità" degli altri, in un dialogo che può aprire nuove porte alla trasmissione della verità. “Il dialogo senza ambiguità e rispettoso delle parti in esso coinvolte – ha detto il Papa – è oggi una priorità nel mondo, alla quale la Chiesa non intende sottrarsi”. Ne è una testimonianza la presenza della Santa Sede in diversi organismi internazionali come, per esempio, nel Centro Nordsud del Consiglio d’Europa istituito 20 anni fa proprio a Lisbona che promuove il dialogo interculturale fra l’Europa, il Sud del Mediterraneo e l’Africa. Constatata la diversità culturale, bisogna far sì che le persone non solo accettino l’esistenza della cultura dell’altro, ma aspirino anche a venire arricchite da essa e ad offrirle ciò che si possiede di bene, di vero e di bello. Infine Benedetto XVI si è rivolto direttamente ai rappresentanti della società civile portoghese e li ha invitati ad ampliare gli orizzonti della conoscenza e dell’impegno umano guardando al dialogo con i credenti, con la Chiesa del dopo-Concilio:

 
"Vós, obreiros da cultura (...) não tenhais medo de vos confrontar com a fonte ...
Voi, operatori della cultura, non abbiate paura – ha detto riprendendo il suo discorso agli artisti del novembre scorso – di confrontarvi con la sorgente prima e ultima della bellezza, di dialogare con i credenti, con chi come voi, si sente pellegrino nel mondo e nella storia verso la Bellezza infinita”.
 
Con il Concilio Vaticano II, la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, prende sul serio e discerne, trasfigura e supera le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. L’evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico e per una nuova civiltà – la «civiltà dell’amore» - come servizio evangelico all’uomo e alla società:

 
"A Igreja sente como sua missão prioritária, na cultura actual, manter desperta ...
La Chiesa – ha concluso il Papa - ritiene come sua missione prioritaria, nella cultura attuale, tenere sveglia la ricerca della verità e conseguentemente di Dio, ed ha invitato ad approfondire la conoscenza di Dio così come Egli si è rivelato in Gesù Cristo per la nostra piena realizzazione”.
 
Nel suo breve indirizzo di saluto al Papa, il regista Manoel de Oliveira, 102 anni, considerato il più grande cineasta portoghese vivente ed uno dei più significativi della storia del cinema europeo, ha detto che Religione ed Arte sono intimamente diretti all’uomo e all’universo e che il cristianesimo è stato prodigo di espressioni artistiche. “Le radici della nazione portoghese e di tutta l’Europa – ha osservato de Oliveira – lo vogliano o no, sono cristiane”.

 
(musica)







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