I vescovi del Kenya ribadiscono il loro "no" alla nuova Costituzione
I vescovi del Kenya ribadiscono il loro fermo "no" alla nuova Costituzione in discussione
in questi mesi e invitano i connazionali a non votarla. La bozza del nuovo testo di
revisione costituzionale è stata presentata ufficialmente il 6 maggio scorso, senza
alcuna modifica rispetto a quella originale, sulla quale le Chiese cristiane del Paese
avevano già espresso forti riserve. In una dichiarazione diffusa ieri e intitolata
“Scegli la vita e vivrai”, i presuli kenyani rilevano con disappunto che “la
loro voce e quella di tanti cittadini è rimasta inascoltata”. Tra i nodi principali
resta, in primo luogo, il quarto comma dell’articolo 26 del testo che, a loro giudizio,
non tutela il diritto alla vita dal concepimento fino alla morte naturale. Nella sua
attuale formulazione, esso aprirebbe la strada alla liberalizzazione dell’aborto in
Kenya. Altre importanti questioni su cui si appuntano le forti riserve dell’episcopato
locale sono il riconoscimento costituzionale dei Tribunali musulmani, i cosiddetti
Kadhi, che rischia di alimentare i conflitti religiosi nel Paese, la tutela della
famiglia, il recepimento nell’ordinamento kenyano delle normative internazionali,
la salute riproduttiva e la definizione di libertà religiosa. Secondo i presuli, quindi,
così com’è la nuova Costituzione va interamente bocciata. “Non crediamo – affermano
– che un documento fondamentalmente sbagliato possa essere approvato con la sola vaga
speranza che verrà modificato in un momento successivo. Questo soprattutto se si tiene
conto che è più difficile emendarlo dopo che adesso", osservano i vescovi, aggiungendo
che la Costituzione "non è come un sacco di patate dal quale possiamo rimuovere cinque
patate marce e conservare le altre 95 che sembrano buone. È come un uovo, che deve
essere ben conservato. Se comincia ad andare a male, va male del tutto e non è possibile
separare la parte buona da quella cattiva". Di qui, l’invito ai kenyani a votare contro
e ai fedeli cristiani a partecipare ad una vasta campagna di preghiera per la vita
e per una Costituzione che la tuteli. Per richiamare l’attenzione sulle loro obiezioni
all’articolo 26, i vescovi preannunciano inoltre una vasta campagna di informazione
sulla Dottrina sociale della Chiesa (A cura di Lisa Zengarini)