Comunicato finale del Forum internazionale dell’Azione Cattolica a Cracovia
E’ in quella che fu l’arcidiocesi di Giovanni Paolo II, a Cracovia, che si è svolto,
concludendosi domenica scorsa, il V Forum Internazionale dell’Azione Cattolica (Fiac).
E infatti la figura del Pontefice polacco è stata al centro del convegno: le parole
stesse scelte quale tema per tutti gli incontri continentali, “vita, pane, pace, libertà”,
erano tratte dall’ultimo discorso al Corpo diplomatico di Papa Karol Wojtyla, del
gennaio del 2005. Durante i lavori si sono approfonditi alcuni aspetti, tra cui la
responsabilità dell’Europa nel mondo e il ruolo del continente quale luogo di incontro
tra cristianesimo e altre culture. E’ stata anche sottolineata l’urgenza della difesa
della vita in ogni sua forma, l’invito alla globalizzazione e la responsabilità dell’Azione
Cattolica in ciascuno di questi ambiti. E’ stato inoltre dichiarato necessario un
concreto impegno per realizzare gli ideali di fraternità, apertura, accoglienza, solidarietà
e pace. In questa fase, è emerso dai lavori, è prioritario inviare un messaggio di
vicinanza alla Conferenza episcopale della Grecia, Paese colpito da una grave crisi
economica. Da promuovere, poi, una maggiore collaborazione con la Conferenza degli
episcopati della Comunità europea. E’ anche necessario, è stato sottolineato, incentivare
la partecipazione al cammino delle Chiese del Medio Oriente in vista del Sinodo di
ottobre. Fedele alla sua natura associativa ed educativa, il Forum ha dato rilievo
ad alcune indicazioni, avvertite come indispensabili, affinché l’Azione Cattolica
possa corrispondere appieno al proprio compito: educare è “e-ducere”, tirare fuori
da ciascuno il meglio, valorizzare la persona, ogni individuo, specie in relazione
all’ambito familiare. Conseguente a ciò è il ruolo primario del dialogo, del confronto
come atteggiamento umano e spirituale e della condivisione delle povertà, materiali
e non solo, che necessitano di soluzioni reali. Importante a questo fine, la promozione
della scelta associativa come opzione qualificante, come cura e attenzione nelle relazioni
quotidiane che rischiano di essere sempre più virtuali. Infine un richiamo alle nuove
generazioni: un invito al vero e sentito coinvolgimento dei giovani nella vita dell’associazione
affinchè siano davvero testimoni della fede nel nuovo millennio, da adulti, come il
Papa che tanto li amava desiderava per loro: “Sono certo che anche voi, cari amici
– diceva Giovanni Paolo II nel 2000, in occasione della Gmg – sarete all'altezza di
quanti vi hanno preceduto. Voi porterete l'annuncio di Cristo nel nuovo millennio.
Tornando a casa, non disperdetevi. Confermate ed approfondite la vostra adesione alla
comunità cristiana a cui appartenete. Da Roma, dalla Città di Pietro e di Paolo, il
Papa vi accompagna con affetto e, parafrasando un'espressione di Santa Caterina da
Siena, vi dice: Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!”.
(M.A.)