Alla Biblioteca Angelica di Roma una mostra sul genio spirituale di Sant'Agostino
Un’esposizione che propone un itinerario nell’interiorità di Sant’Agostino, il grande
padre della Chiesa vissuto fra il IV e V secolo. È aperta al pubblico fino al 15 maggio
a Roma, alla Biblioteca Angelica. “Si conosce solo ciò che si ama” - questo il titolo
della mostra - è stata pensata da don Giuseppe Bolis all’indomani della visita di
Benedetto XVI, tre anni fa, a Pavia, dove si trovano le reliquie del vescovo di Ippona.
Allestita per la prima volta a Rimini, al Meeting di Comunione e Liberazione dello
scorso anno, ha già attirato 30 mila persone ed ora sarà itinerante. Articolata in
tre percorsi culturali, artistici e meditativi, coinvolge come guide diversi studenti
delle scuole romane. Il servizio di Tiziana Campisi:
Sarà un percorso
nel cuore di Agostino quello che ogni visitatore compirà soffermandosi tra pagine
delle “Confessioni”, brani dei “Soliloqui”, massime da “La Città di Dio”. Si, perché
in mostra alla Biblioteca Angelica sono proprio gli scritti del vescovo di Ippona.
Anzitutto riprodotti in pannelli, sullo sfondo di alcuni dettagli dell’arca marmorea
pavese, scrigno di insegnamenti teologici e di episodi della vita di Sant’Agostino
che protegge l’urna contenente le spoglie del grande Padre della Chiesa. Parole che
guidano ad una ricerca interiore - quelle scelte per l’allestimento - a quell’affascinante
esperienza già vissuta dal Santo di Tagaste ormai oltre sedici secoli fa, ma straordinariamente
tanto simile a quella dell’uomo di oggi che indaga su di sé e sul senso della vita.
Lo ha spiegato all’inaugurazione della mostra il cardinale Stanislaw Rylko,
presidente del Pontificio Consiglio per i Laici:
R.
- E’ sorprendente proprio questa attualità di Agostino e la facilità con cui trova
la chiave giusta per aprire il cuore, anche il cuore dell’uomo contemporaneo: perché
Agostino cerca di rispondere alle domande fondamentali di ogni essere umano, dell’essere
umano di tutti i tempi. Ecco il segreto: Agostino è un maestro di pensiero, è un maestro
di fede, è maestro di vita, così vicino anche ai nostri contemporanei.
D.
– Attraverso questa mostra, quale messaggio arriva al cuore dell’uomo?
R.
– E’ un invito alla ricerca della verità e - come dimostra anche il titolo di questa
mostra - "si conosce ciò che si ama". L’amore per la verità è il messaggio fondamentale
di questa mostra.
L’itinerario alla scoperta dell’anima
di Sant’Agostino propone anche l’ascolto di letture cui daranno
voce giovani studenti:
“Il diciannovesimo anno della
mia vita, dopo aver letto nella scuola del retore il libro di Cicerone dal titolo
‘L’Ortensio’, fui preso da tanto amore per la filosofia che subito decisi di dedicarmi
ad essa. Ma non mancarono nebbie, per cui il mio navigare fu senza meta e a lungo
- lo confesso - ebbi fisso lo sguardo su stelle che tramontavano nell’oceano e che
inducevano nell’errore”.
Ma cosa attrae ancora oggi
del vescovo di Ippona? Lo abbiamo chiesto a padre Gianfranco Casagrande,
priore provinciale degli Agostiniani d’Italia:
R.
- Agostino è sempre nuovo, sempre fresco, è sempre provocatorio, soprattutto, e ha
mille interrogativi sempre da porre perché prima di tutto se li è posti lui.
D.
– Qual è il suggerimento che un agostiniano dà al visitatore di questa mostra?
R.
- Guardare molto, ascoltare, leggere e poi sentire quello che lo Spirito suggerisce
dentro. Ad arricchire la mostra, alcuni preziosi volumi conservati
dalla Biblioteca Angelica: manoscritti con le opere di Sant’Agostino, libri a stampa
e rare raffigurazioni sul rinvenimento delle reliquie del vescovo di Ippona. Insomma,
il cuore inquieto di Agostino richiama ancora ad amare e a conoscere, perché “si conosce
solo ciò che si ama”.