Il Papa, pellegrino della Madonna di Fatima: no allo scontro tra sistema laico e religioso,
la Chiesa pronta a collaborare con chi non marginalizza la fede
Vengo come pellegrino della Madonna di Fatima per confermare i fratelli nella fede:
così il Papa al suo arrivo in Portogallo nella cerimonia di benvenuto all’aeroporto
di Lisbona. L'aereo papale, partito verso le 9.15 dall'aeroporto romano di Fiumicino,
è atterrato nell'aeroporto di Lisbona alle 10,57 ora locale, le 11.57 in Italia. Ad
accoglierlo il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva. Culmine di questo 15.mo
viaggio apostolico internazionale sarà la sosta al Santuario della Madonna di Fatima,
dove il Pontefice presiederà la Messa solenne, giovedì prossimo, a dieci anni esatti
dalla Beatificazione dei veggenti, Giacinta e Francesco. Benedetto XVI, nel suo primo
discorso in Portogallo, ha parlato dell’evento successo 93 anni fa, quando il Cielo
si è aperto proprio sul Portogallo “come una finestra di speranza che Dio apre quando
l’uomo Gli chiude la porta – per ricucire, in seno alla famiglia umana, i vincoli
della solidarietà fraterna che poggiano sul reciproco riconoscimento dello stesso
ed unico Padre”. Si tratta di “un amorevole disegno da Dio” ha aggiunto - che “non
dipende dal Papa, né da qualsiasi altra autorità ecclesiale: ‘Non fu la Chiesa che
ha imposto Fatima – direbbe il Cardinale Manuel Cerejeira, di venerata memoria –,
ma fu Fatima che si impose alla Chiesa’. La Vergine Maria è venuta dal Cielo per ricordarci
verità del Vangelo che costituiscono per l’umanità, fredda di amore e senza speranza
nella salvezza, sorgente di speranza”. “Posta nella storia, la Chiesa – ha proseguito
- è aperta per collaborare con chi non marginalizza né riduce al privato l’essenziale
considerazione del senso umano della vita. Non si tratta di un confronto etico fra
un sistema laico e un sistema religioso, bensì di una questione di senso alla quale
si affida la propria libertà”. Quindi ha concluso: “Il vivere nella pluralità di
sistemi di valori e di quadri etici richiede un viaggio al centro del proprio io e
al nucleo del cristianesimo per rinforzare la qualità della testimonianza fino alla
santità, trovare sentieri di missione fino alla radicalità del martirio”. Ecco
il testo del discorso del Papa:
Signor Presidente della Repubblica, Illustri
Autorità della Nazione, Venerabili Fratelli nell’Episcopato Signore
e Signori! Soltanto adesso mi è stato possibile
accogliere gli amabili inviti del Signor Presidente e dei miei Fratelli Vescovi per
visitare quest’amata e antica Nazione, che in quest’anno celebra un secolo di proclamazione
della Repubblica. Nel toccarne il suolo la prima volta da quando la Divina Provvidenza
mi ha chiamato alla Sede di Pietro, provo grande onore e gratitudine per la presenza
deferente e ospitale di tutti voi. La ringrazio, Signor Presidente, per le sue cordiali
espressioni di benvenuto, interpretando i sentimenti e le speranze del buon popolo
portoghese. A tutti, indipendentemente dalla loro fede e religione, va il mio saluto
amichevole, in particolare a quanti non hanno potuto venire al mio incontro. Vengo
nelle vesti di pellegrino della Madonna di Fatima, investito dall’Alto nella missione
di confermare i miei fratelli che avanzano nel loro pellegrinaggio verso il Cielo. Sin
dagli albori della propria nazionalità, il popolo portoghese si è rivolto al Successore
di Pietro per vedere riconosciuta la propria esistenza come Nazione; in seguito, un
mio Predecessore avrebbe onorato il Portogallo, nella persona del suo Re, con il titolo
di fedelissimo (cfr Pio II, Bolla Dum tuam, 25 gennaio 1460), per alti e prolungati
servizi resi alla causa del Vangelo. Quanto all’evento successo 93 anni orsono, che
cioè il Cielo si sia aperto proprio sul Portogallo – come una finestra di speranza
che Dio apre quando l’uomo Gli chiude la porta – per ricucire, in seno alla famiglia
umana, i vincoli della solidarietà fraterna che poggiano sul reciproco riconoscimento
dello stesso ed unico Padre, si tratta di un amorevole disegno da Dio; non dipende
dal Papa, né da qualsiasi altra autorità ecclesiale: “Non fu la Chiesa che ha imposto
Fatima – direbbe il Cardinale Manuel Cerejeira, di venerata memoria –, ma fu Fatima
che si impose alla Chiesa”. La Vergine Maria
è venuta dal Cielo per ricordarci verità del Vangelo che costituiscono per l’umanità,
fredda di amore e senza speranza nella salvezza, sorgente di speranza. Certo, questa
speranza ha come prima e radicale dimensione non la relazione orizzontale, ma quella
verticale e trascendente. La relazione con Dio è costitutiva dell’essere umano: questi
è stato creato e ordinato verso Dio, cerca la verità nella propria struttura conoscitiva,
tende verso il bene nella sfera volitiva, ed è attratto dalla bellezza nella dimensione
estetica. La coscienza è cristiana nella misura in cui si apre alla pienezza della
vita e della sapienza, che abbiamo in Gesù Cristo. La visita, che ora inizio sotto
il segno della speranza, intende essere una proposta di sapienza e di missione. Da
una visione sapiente sulla vita e sul mondo deriva il giusto ordinamento della società.
Posta nella storia, la Chiesa è aperta per collaborare con chi non marginalizza né
riduce al privato l’essenziale considerazione del senso umano della vita. Non si tratta
di un confronto etico fra un sistema laico e un sistema religioso, bensì di una questione
di senso alla quale si affida la propria libertà. Ciò che distingue è il valore attribuito
alla problematica del senso e la sua implicazione nella vita pubblica. La svolta repubblicana,
verificatesi cento anni fa in Portogallo, ha aperto, nella distinzione fra Chiesa
e Stato, un nuovo spazio di libertà per la Chiesa, a cui i due Concordati del 1940
e del 2004 avrebbero dato forma, in ambiti culturali e prospettive ecclesiali assai
segnate da rapidi cambiamenti. Le sofferenze causate dalle trasformazioni sono state
in genere affrontate con coraggio. Il vivere nella pluralità di sistemi di valori
e di quadri etici richiede un viaggio al centro del proprio io e al nucleo del cristianesimo
per rinforzare la qualità della testimonianza fino alla santità, trovare sentieri
di missione fino alla radicalità del martirio. Carissimi
fratelli e amici portoghesi, vi ringrazio ancora una volta per il cordiale benvenuto.
Dio benedica coloro che si trovano qui e tutti gli abitanti di questa nobile e diletta
Nazione, che affido alla Madonna di Fatima, immagine sublime dell’amore di Dio che
abbraccia tutti come figli.