2010-05-11 15:33:07

Africa: peggiora la qualità dell’acqua


Un rapporto diffuso dalla rete dei chimici pan-africani, in collaborazione con la società inglese di chimica e il programma dell’Onu per l’ambiente denuncia che la qualità dell’acqua in Africa sub-sahariana è in peggioramento. Gran parte delle fonti idriche nel Continente mostra un livello preoccupante di tossicità per la presenza di metalli pesanti, residui industriali e uso eccessivo di fertilizzanti. Lo studio, intitolato “Qualità dell’acqua in Africa: una prospettiva chimica e scientifica”, sottolinea come la questione sia difficile da affrontare per l’assenza, in molti Paesi del Continente, di programmi volti al monitoraggio dell’acqua e al raggiungimento di obiettivi di qualità ambientale. Ovidio diceva: “Aquas in mare fundere”, cioè “portare l’acqua al mare”, purtroppo quella che perviene all’Oceano che lambisce l’Africa è oggi di pessima qualità. E questo ha, ovviamente, serie ricadute sulla qualità di vita della popolazione: secondo dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, circa la metà dei pazienti che occupano posti letto negli ospedali africani soffre di malattie legate ad agenti patogeni trasmessi con l’acqua. Questa incidenza unita alla mancanza di un adeguato accesso ai servizi sanitari determina un costo annuale sulle economie dei Paesi sub-sahariani pari al 5% del prodotto interno lordo. Ogni anno, in particolare sono circa un milione e mezzo i bambini sotto i cinque anni a perdere la vita per patologie legate alla contaminazione dell’acqua. Accanto a questa drammatica constatazione, un incentivo e una speranza: nella parte finale del documento si suggerisce che gli scienziati che lavorano in Africa hanno conoscenze, esperienza e potenziale per aiutare a formulare e realizzare strategie sostenibili per migliorare la qualità delle risorse idriche. “Una conoscenza approfondita della qualità delle risorse idriche – si legge infine nel documento ripreso da Misna – è essenziale per garantire che l’acqua potabile sia trattata adeguatamente ed evitata la contaminazione delle fonti”. (M.A.)







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