“Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; Noi abbiano sanzionato e promulghiamo
quanto segue: Articolo unico: Il re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori
il titolo di Re d’Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato,
sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di
osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861”.
Con queste parole veniva proclamata la nascita del Regno d’Italia con Torino capitale.
A quasi 150 anni di distanza da quella data e in un’Italia profondamente diversa e
pienamente inserita nel progetto dell’Unione Europea, entrano nel vivo le celebrazioni
per l’unità. Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, è intervenuto
alle celebrazioni a piazza della Repubblica a Marsala in ricordo della spedizione
dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi e giunta l’11 maggio del 1860 sulla costa
occidentale della Sicilia. Questa giornata – ha affermato il capo di Stato italiano
– è l'occasione per determinare un clima nuovo nel rapporto tra le diverse realtà
del Paese, nel modo in cui ciascuna guarda alle altre, con l'obiettivo supremo di
una rinnovata e più salda unità. Che è, siamone certi, la sola garanzia per il nostro
comune futuro”. “Chi si trova ad immaginare o prospettare una nuova frammentazione
dello Stato nazionale attraverso secessioni o separazioni comunque concepite – ha
concluso il presidente Napolitano – coltiva un autentico salto nel buio”. (A.L.)