Nella festa di San Nicola, il cardinale Bertone richiama la città di Bari a rispondere
con “carità intelligente” alle antiche e nuove povertà
Il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, richiama la città di Bari e i
suoi abitanti a testimoniare i valori dell’accoglienza e della solidarietà verso gli
ultimi nella società. L’auspicio è stato rivolto dal porporato nell’omelia della Messa,
celebrata ieri pomeriggio nella basilica intitolata a San Nicola, nella Festa della
traslazione delle sue reliquie nel capoluogo pugliese. Il servizio di Roberta Gisotti:
Una storia
esemplare quella di San Nicola anche nei tempi odierni: vescovo - tra il III e il
IV secolo - di Myra, città della Licia nell’Asia Minore, l’odierna Turchia, “pastore
d’anime”, “fermo” nella fede anche durante le violente persecuzioni seguite alla politica
filo cristiana di Costantino, sempre attento “alle necessità dei poveri e bisognosi”
e “nel proteggere i perseguitati”. San Nicola è detto anche di Bari perché - ha ricordato
il cardinale Bertone - in questa città di cui è Patrono fu portato e rimane conservato
nella Basilica che ne porta il nome il suo corpo, traslato nel 1087, diffondendone
in Occidente il culto, già diffuso in Oriente.
A
tutti i “cari baresi” il segretario di Stato vaticano ha portato la benedizione di
Benedetto XVI, raccomandando di mantenere “viva” e rendere “sempre più autentica”
la devozione al loro Patrono, fedeli al suo messaggio “riconducibile a due parole:
verità e carità”, testimoniando i “valori dell’accoglienza e della solidarietà”, che
“esprimono la vera solidità di una comunità civile”. “La città – ha osservato il cardinale
Bertone – è fatta di volti, di storie che si intrecciano, di gioie e di sofferenze
condivise”. Servire il bene comune, significa quindi “prestare sempre più attenzione
a quanti sono in difficoltà, impegnandosi per dare a tutti, specie agli ultimi, una
vita dignitosa e serena”, aprendosi “a quella ‘fantasia della carità’ che consente
di andare incontro a quanti sono afflitti da antiche e nuove povertà”. Per questo,
il porporato ha chiesto alle comunità parrocchiali e alle associazioni cattoliche
di “affrontare con rinnovato ardore apostolico i problemi etici, sociali e
culturali del momento presente, rispondendo con carità intelligente alle nuove sfide,
cosicché cresca la qualità della convivenza civile”. Infine, l’auspicio che Bari “continui
nella ricerca di sempre più intensi contatti ecumenici con le Chiese cristiane
d’Oriente, in particolare con i fratelli russi”, pellegrini numerosi nella Basilica
di San Nicola.