Kenya: un modello di sviluppo basato sullo spirito di comunità
Prosegue in Kenya lo sviluppo di "Saint Martin", un’organizzazione basata sulla comunità
con 1.300 volontari locali impiegati in sei programmi di intervento che vanno dall’inserimento
sociale dei bambini di strada all’assistenza dei disabili, dalla prevenzione dell’Aids
al microcredito e alla tutela dei diritti umani. L’agenzia Fides ricorda che la Comunità,
situata a Nyahururu, una località attraversata dall’Equatore, 280 chilometri a nord
della capitale Nairobi, venne creata nel 1997 dal sacerdote italiano don Gabriele
Pipinato, inviato in Kenya dalla diocesi di Padova, e da un primo gruppo di volontari
kenioti. Oggi, è una organizzazione non profit che riunisce oltre un centinaio
di persone, pagate per lavorare a tutti i programmi, e una fitta rete di volontari
attivi non solo a Nyahururu ma anche nei villaggi limitrofi, spesso raggiungibili
solo attraversando strade sterrate in mezzo alla foresta. Nelle loro comunità, i volontari
fanno visita alle famiglie più deboli, segnalano casi di malattia o assistono i disabili
in forma del tutto gratuita. Nell’ambito dei programmi di intervento, il sesto è il
più importante, ed è chiamato "mobilitazione della comunità". Sono 38 gli operatori
a lavorare nel settore con l’obiettivo di creare una cultura di solidarietà. Altro
settore chiave è quello del sistema educativo. Negli ultimi mesi, gli operatori impegnati
si sono recati in visita presso 28 chiese, cattoliche e protestanti, per promuovere
uno spirito di consapevolezza sull’Aids e spiegando che nelle singole comunità ci
sono persone malate, ma anche persone che se ne possono prendere cura. (E. B.)