Angola: difficoltà per il Centro di accoglienza per bambini stregoni di Soyo
Prosegue tra mille difficoltà il lavoro del centro Angola: difficoltà per il centro
di accoglienza per bambini stregoni di Soyo, in Angola, aperto a quei bambini per
l'appunto accusati di stregoneria e per questo motivo spesso vittime di una superstizione
collettiva che si lascia andare contro di loro ad atti di cruda violenza. Mancano
soprattutto spazio e medicinali, ha affermato al giornale cattolico “Apostolado” il
direttore del Centro Kikudo della città, padre Eduardo Matumona. “Il locale dove vengono
registrati i ragazzi, sorge dove una volta era un’ala del cimitero parrocchiale”,
ha detto il religioso, secondo quanto riporta l’agenzia Fides. Gli ospiti del centro
– ha dichiarato ancora – “non hanno le lenzuola e il dormitorio non è in buone condizioni”.
Le risorse sono quelle che arrivano dalla parrocchia con in aggiunta un piccolo sostegno
esterno. L’obiettivo della struttura, che al momento accoglie 10 bambini e tre anziani
fra i 50 e i 70 anni, è quello di reinserire i piccoli nella società. Benedetto XVI
durante il suo viaggio in Angola nel marzo del 2009, durante la celebrazione nella
chiesa di São Paulo a Luanda, ha ricordato che migliaia di angolani “vivono nella
paura degli spiriti, dei poteri nefasti da cui si credono minacciati; disorientati,
arrivano al punto di condannare bambini della strada e anche i più anziani, perché
- dicono - sono stregoni”. (E. B.)