Pakistan: ragazzi cristiani accusati di blasfemia costretti alla fuga
In Pakistan cinque ragazzi cristiani, accusati in base alla famigerata legge sulla
blasfemia di aver ‘profanato’ uno striscione contenente versetti del Corano, hanno
dovuto abbandonare le loro case per evitare violenze da parte di estremisti islamici.
Lo riporta l’agenzia Asianews precisando che i fatti sono avvenuti a Lahore lo scorso
30 aprile. Per stemperare la tensione i ragazzi hanno accettato di allontanarsi dalle
loro famiglie evitando così anche la possibilità di essere accusati di blasfemia,
un reato che può essere punito con l’ergastolo e anche con la pena di morte. Intanto
un tribunale di Lahore ha fissato al 26 maggio prossimo la sentenza del processo,
sempre per blasfemia, a carico di Martha Bibi, una donna cristiana di 45 anni accusata
di aver diffamato Maometto e che ora rischia la condanna a morte. Fonti cristiane
spiegano che dietro il presunto caso di blasfemia, in realtà, vi sarebbero delle fatture
non saldate da un musulmano alla donna e al marito per la fornitura di materiale edile.
La donna ha preso parte al dibattimento in aula coperta da un velo nel timore di violenze.
Da ambienti cristiani è arrivato l’invito a tutti i fedeli di pregare per il proscioglimento
delle accuse. (E. B.)