Gran Bretagna: resta incerto il futuro del governo inglese
All’indomani dei risultati delle elezioni politiche britanniche, il partito conservatore
di Cameron si conferma con la maggioranza relativa dei seggi, ma richiede il sostegno
di altri partiti per formare un governo stabile. Nelle ultime ore, è in corso l’incontro
del leader liberaldemocratico, Nick Clegg, con i suoi parlamentari per discutere la
possibile alleanza di governo con i conservatori. I dettagli nel servizio di Carla
Ferraro:
Il futuro
del governo inglese resta ancora incerto. Oggi, è giornata di colloqui per trovare
nuovi equilibri politici per l’assenza di una maggioranza in grado di governare in
autonomia. I risultati definitivi hanno confermato in testa i conservatori con 306
seggi, i laburisti al secondo posto con 258, seguiti dai liberaldemocratici di Nick
Clegg con 57. Questo potrebbe significare la costituzione di una vera e propria coalizione,
fatto raro nella politica inglese, tra il partito conservatore di Cameron e quello
dei liberaldemocratici di Clegg, che al momento rappresenta l’ago della bilancia di
queste elezioni. In queste ore, è in corso l’incontro di Clegg con i suoi parlamentari
per discutere di questa probabile alleanza con i tories: avrà non poche difficoltà
a convincerli, visto che i due partiti divergono su importanti questioni, come la
politica fiscale, l'Unione Europea e l'euro. Mentre Cameron esclude l'entrata del
Paese nella moneta unica, Clegg è favorevole a un referendum sull’ingresso britannico
nell’euro. Dal canto suo, il premier britannico uscente, Gordon Brown, si dice pronto
a discutere con Clegg per cercare un punto d'intesa. Intanto, i mercati finanziari,
già colpiti dalla crisi greca, guardano con ansia alle sorti politiche del Regno Unito
e sperano che presto venga formato un esecutivo che affronti con decisione il problema
del deficit. Prevista per il prossimo 18 maggio la prima riunione del parlamento,
mentre il 25 il nuovo governo dovrà presentare il programma.
Elezioni
Germania Test elettorale cruciale domani in Germania per la cancelliera, Angela
Merkel, e per la sua Cdu. Si vota nel Land del Nord Reno-Westfalia, il più grande
del Paese. Secondo i sondaggi, l’esito delle consultazioni non solo rischia di spazzare
via conservatori e liberaldemocratici dal governo locale, ma potrebbe privare lo schieramento
della Merkel della maggioranza alla Camera delle regioni. Dopo 39 anni di dominio
socialdemocratico, la Cdu era riuscita nel 2005 a conquistare il governo del Land
proprio assieme ai liberaldemocratici. Da allora, tuttavia, il partito della Merkel
ha subito un autentico crollo.
Thailandia E’ tornata la violenza
ieri nel cuore della Thailandia, proprio mentre sembrava avviato il cammino di riconciliazione
proposto nei giorni scorsi dal premier Vejjajiva con l’obiettivo, tra l’altro, di
indire le elezioni anticipate nella seconda metà di settembre. Due i poliziotti morti
e diversi i feriti come conferma al microfono di Gabriella Ceraso, Stefano
Vecchia, raggiunto telefonicamente a Bangkok:
R. – Un ritorno
di violenza in qualche modo atteso, che si è verificato nella tarda serata. Era il
primo attentato, si trattava cioè di colpi sparati da una motocicletta in corsa contro
i poliziotti che sono di presidio a Silom Road e successivamente le granate contro
un distaccamento di poliziotti che fronteggiano le barricate delle "camicie rosse",
sempre nella stessa zona. Per il momento, sono confermati i due poliziotti morti,
altri sette poliziotti feriti, tre soldati feriti e due civili.
D.
– Poco prima, le "camicie rosse" avevano ribadito la loro disponibilità ad aprire
negoziati di riconciliazione proprio con il premier. Questi episodi cosa significano?
R.
– Significano che la tensione è tutt’altro che in calo. Un forte numero di "camicie
rosse" si oppone a questi accordi, ai quali i leader della protesta hanno dato in
qualche modo un avallo, seppure con molti dubbi. In realtà, possono anche indicare
una crescente opposizione di altri gruppi della società: gli elementi nazionalisti
e filomonarchici che, in queste ultime settimane, hanno preso anche loro la piazza
per esprimere un sostegno incondizionato al governo e la necessità di una repressione,
anche armata, contro le camicie rosse.
D. – C’è qualcosa
che manca al piano di riconciliazione del premier perché le proteste finiscano?
R.
– Questo è un Paese nel quale ci sono molti poteri forti in un bilanciamento estremamente
difficile. Manca quindi la percezione che il premier esprima davvero le idee del governo
e le idee del suo partito di maggioranza, quello dei democratici.
Vulcano Di
nuovo in fase eruttiva il vulcano islandese che ha fermato i voli in Europa le settimane
scorse. Una grande nuvola di cenere sta causando la chiusura di 16 scali in Spagna
almeno fino alle ore 18. In pericolo anche il traffico aereo portoghese. Eurocontrol
annuncia per oggi la cancellazione di 5.000 voli, per lo più in Spagna, Francia e
Portogallo. Si registrano inoltre ritardi sostanziali nelle rotte tra America ed Europa.
Golfo
del Messico, marea nera Dovrebbe diventare operativa domani la cupola in acciaio
e cemento da 40 tonnellate realizzata dai tecnici della BP per contenere la perdita
di petrolio dalla piattaforma affondata al largo della Louisiana. La struttura ha
raggiunto oggi i fondali del Golfo del Messico per esservi fissata. Un grande passo
in avanti secondo la compagnia petrolifera, mentre dagli inquirenti emerge che all’origine
della disastrosa esplosione ci sarebbe stata una bolla di metano generatasi durante
una trivellazione.
Medio Oriente Riunione oggi dei vertici dell'Organizzazione
per la liberazione della Palestina (Olp) per dare il via libera ai negoziati indiretti
promossi dagli Usa nel tentativo di rianimare lo stallo del processo di pace con Israele.
Secondo fonti ufficiose, l’Olp è indirizzata a conferire al presidente dell'Autorità
nazionale palestinese , Abu Mazen, il mandato di gestire le trattative al fianco del
mediatore Usa, Mitchell , ma non senza alcune condizioni imprescindibili sulla durata
del negoziato, e sulle garanzie richieste agli americani. La dichiarazione ufficiale
è attesa per il pomeriggio di oggi, o al più tardi per domani. Intanto, Hamas ammonisce
l’Anp a non approvare la ripresa dei negoziati perché in questo modo legittimerebbe
l'occupazione dei suoi Territori.
Afghanistan I talebani hanno annunciato
il lancio di una serie di attacchi contro le forze della Nato e più in generale contro
tutti gli stranieri presenti in Afghanistan. Il proclama arriva dopo l’ennesima ondata
di violenze: ieri sera, un soldato Isaf è morto in un attacco nell'Afghanistan meridionale.
Vittime civili invece nella provincia centro-orientale di Logar. Si tratta di sei
membri di due famiglie, morti quando il veicolo sul quale viaggiavano è saltato su
una mina. Vittime si registrano anche tra gli insorti. Un raid aereo nella provincia
settentrionale di Kunduz ha provocato quattro morti fra i militanti integralisti.
Nucleare
– Corea del Nord Al termine della sua visita in Cina, il leader nordcoreano,
Kim Jong-il, si è detto favorevole a raggiungere il disarmo nucleare del suo Paese
attraverso la ripresa del dialogo con la comunità internazionale. La posizione non
convince però la Corea del Sud, che ha lamentato la mancanza di segnali chiari per
il ritorno al tavolo della trattativa.
Nubifragi in Asia Sono oltre
un cento le vittime dei nubifragi che stanno flagellando l’Asia centrale. Particolarmente
interessate le zone interne della Cina meridionale, dove oltre due milioni e mezzo
di persone sono state colpite dal maltempo e sono state rase al suolo almeno 9000
abitazioni. Gravi danni anche in diversi Stati indiani, nel Tagikistan e nord dell’Afghanistan.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Carla Ferraro) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 128 E'
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Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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