2010-05-07 15:15:51

Vertice europeo sulla crisi in Grecia. Quadrio Curzio: "da Moody's estrema leggerezza"


I ministri delle Finanze del G7 terranno una teleconferenza sulla crisi scatenata dal debito della Grecia. Lo anticipa il ministro delle Finanze nipponico, dopo che nelle ultime ore tutte le Borse sono state coinvolte dal terremoto innescato dalla crisi in Grecia e dalla caduta dell’euro, che però stamattina ha recuperato fino a 1,28 sul dollaro. Borse europee ancora in rosso anche se attenuano le perdite, con le eccezioni di Milano e Madrid che oscillano intorno alla parità. La Bank of Japan (BoJ) è intervenuta con una iniezione straordinaria di liquidità per 2.000 miliardi di yen (circa 18 miliardi di euro) per sostenere la liquidità delle istituzioni finanziarie. L'euro stamattina ha recuperato dopo la perdita di ieri, fino a 1,28. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Dopo lo scossone ieri delle borse mondiali, con Wall Street che, dopo essere arrivata a perdere il 9%, ha chiuso con gli indici in calo di oltre il 3%, si pronuncia il presidente degli Usa: sostiene fermamente “l'ambizioso piano” della Grecia per risolvere la crisi in atto e fa sapere di seguire l'evolversi della situazione in contatto con i leader europei. Obama mette in evidenza che ci vorrà del tempo: “Il piano – dice - è disegnato per portare risultati nei prossimi anni”. Dunque la Grecia mette in atto importanti riforme economiche con il sostegno dell'area euro e del Fmi, e la benedizione degli Stati Uniti che parlano sempre di più di una riforma del sistema finanziario. In casa sua, il ministro delle finanze greco Papaconstantinou assicura che se il piano di austerità votato dal Parlamento sarà “completamente applicato” non ci sarà bisogno di altre misure di riduzione della spesa. Ieri il pacchetto austerity da 30 miliardi in cambio di finanziamenti Ue e Fmi per 110 miliardi in tre anni è stato approvato da Atene con i voti della maggioranza e del piccolo partito di estrema destra Laos. Ma la tensione stamattina non si allenta: a livello dei mercati, la Borsa di Atene ha aperto in netto ribasso; a livello sociale, due falsi allarmi bomba presso due tribunali ateniesi, hanno costretto la polizia a mobilitarsi e ad evacuare gli edifici. Il premier greco, Papandreou, ha deposto un fiore davanti alla sede della banca ateniese, dove mercoledì tre persone sono morte nell’attacco incendiario. Stasera a Bruxelles c’è il vertice dedicato alla crisi, soprattutto ai rischi di contagio per altri Paesi europei. A questo proposito c’è da dire che Moody's, nel rapporto che verrà presentato stamane, afferma che l'Italia non è tra i Paesi più a rischio fra quelli colpiti dalla crisi, perché non è stata “in prima linea durante la crisi finanziaria globale” e non lo è neanche ora che “la crisi finanziaria si trasforma in crisi del debito pubblico”.

 
E nel suo rapporto sull’Italia Moody’s rivede il giudizio di ieri. L’agenzia scrive che "il sistema bancario italiano e' risultato meno esposto" e che "l'Italia ha operato meno stimoli fiscali" rispetto ad altri paesi. L’economista Alberto Quadrio Curzio RealAudioMP3

Sulla situazione, Claudia Di Lorenzi ha raccolto la testimonianza di Nicola Nellas, giornalista greco che vive ad Atene:RealAudioMP3

R. – E’ vero che la situazione è molto grave, non solo a livello economico - perché in pratica lo Stato ha fallito - ma piuttosto a livello sociale. Per tanti anni il popolo greco ha avuto una relazione di scambio con i politici, raccomandati e così via, con il risultato che oggi non si sa esattamente quante persone lavorano per lo Stato. La maggior parte dei cittadini in Grecia vivono questa situazione con grande angoscia per il futuro, soprattutto noi giovani. Per esempio, una legge taglierà Tredicesima e Quattordicesima ai dipendenti dello Stato e taglierà anche ai pensionati la maggior parte dei sussidi, in più si abbasserà lo stipendio minimo, che sarà di 560 euro. Il lavoro manca e tutti hanno paura di perderlo. Dobbiamo capire la gravità della situazione e ci dobbiamo chiedere il perché. La risposta è semplice: è colpa nostra. E’ facile dare la colpa ai politici, che ovviamente hanno le loro colpe, ma quando io come cittadino voto una persona che so che è corrotta, allora di chi è la colpa?

 
D. – Una crisi che esplode oggi, ma che ha radici antiche...

 
R. – E’ già da cinque o sei anni che c’è una piccola crisi. Da quando siamo entrati nell’euro abbiamo avuto tasse per i mutui molto basse. Quindi, la gente ha preso case, ha preso nuove macchine, ha comprato qualsiasi cosa che non poteva pagare con il suo stipendio. Ora ci troviamo con questo problema.

 
D. – Quanto incide questo sulla possibilità per un ragazzo di pianificare il proprio futuro?

 
R. – L’impatto è molto grave. Stiamo vivendo la stessa cosa che succedeva negli anni ’50 e ’60, quando gran parte della popolazione greca è andata a vivere negli Stati Uniti, in Germania e in Australia. Oggi, però, è molto più grave questo problema, perché le persone che vanno via non sono solo le persone povere, ma sono anche quelle che hanno studiato, che sono laureate. Quindi, tra 10, 15 anni e più non ci saranno più menti per aiutare a ricostruire il Paese.

 
D. – Con quali risorse pensi sarà possibile ricostruire il Paese?

 
R. – La logica impone, innanzitutto, l’aiuto dall’Unione Europea, che è un passo molto importante, altrimenti la Grecia sarà ufficialmente in bancarotta. Poi, siccome non abbiamo una moneta nazionale, che non possiamo svalutare, ma l’euro, non possiamo fare molte cose. Una mia idea è che si diminuiscano le tasse per costruire industrie e dare nuovi posti di lavoro. Poi, la cosa più importante è la nostra responsabilità come cittadini di cambiare la nostra mentalità e di diventare quello che la nostra storia ci impone: un Paese serio.

 
D. – Come vedi il tuo futuro in Grecia?

 
R. – Personalmente non lo so, ma se non riusciremo noi, a livello europeo, a risolvere questi problemi, non solo di economia, ma anche di solidarietà - perché ora siamo noi, ma poi magari seguirà il Portogallo, la Spagna e magari anche l’Italia - credo che poi ci saranno ulteriori problemi. L’unica cosa che è rimasta è la speranza per un futuro migliore. E ti giuro che, malgrado tutto questo, sono ancora fiero di essere greco e sono sicuro che tutti questi sacrifici che dovrà fare il popolo greco non saranno invano.

 









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