Elezioni in Gran Bretagna per il rinnovo della Camera dei Comuni e dei Consigli locali
Dalle 7 di stamani, ora locale, oltre 45 milioni di britannici sono chiamati al rinnovo
di 650 seggi parlamentari e di altrettanti collegi. In realtà, i seggi sono 649 perché
a Thirsk and Malton si vota il 27 maggio, dopo la morte di un candidato, ma anche
164 consigli locali, tra cui 32 municipi di Londra. I seggi chiuderanno alle 22, ora
locale, le 23 in Italia, e subito dopo ci saranno gli exit poll comuni di Bbc, Sky
e Itv. Per le prime indicazioni provenienti dallo scrutinio dei voti occorrerà aspettare
le prime ore del mattino, ma l’incertezza sull’esito elettorale ha fatto decidere
la regina Elisabetta II ad incontrare il vincitore solo dopo le 13 di domani, e solo
dopo che costui avrà avuto chiaro il percorso su come formare un governo. Il nuovo
parlamento si riunirà il prossimo 18 maggio per l'elezione del presidente e il giuramento
dei deputati. La maggioranza assoluta in Gran Bretagna si ha quando un partito riesce
a ottenere 326 seggi: nel parlamento uscente i laburisti ne avevano 346, i conservatori
193, i liberaldemocratici 62.
Pena di morte per l’attentatore della strage
di Mumbai del 2008 È stato condannato all’impiccagione l’unico attentatore
superstite dell’attentato di Mumbai nel 2008, in cui morirono circa 166 persone. Il
giovane militante pakistano di 22 anni è stato giudicato colpevole di oltre 80 capi
di accusa, tra cui insurrezione armata, cospirazione e pluriomicidio. Il Codice penale
indiano prevede la pena di morte per impiccagione: l'ultima volta che il boia è entrato
in azione è stato il 14 agosto 2004 a Calcutta, quando fu impiccato un omicida e stupratore.
Falso
l’allarme terrorismo sul ponte di New York È cessato l'allarme scattato dopo
il ritrovamento di un furgone abbandonato sul Robert F.Kennedy Bridge di New York,
dal quale sembrava fuoriuscire odore di gas. Sul veicolo non è stata trovata traccia
di materiale esplosivo, ha spiegato la polizia di New York.
Prosegue a New
York la conferenza sul disarmo “Incoraggio le iniziative che perseguono un
progressivo disarmo e la creazione di zone libere dalle armi nucleari, nella prospettiva
della loro completa eliminazione”. Così aveva detto ieri il Papa, auspicando il proseguimento
del processo di disarmo atomico che è al centro della Conferenza per la revisione
del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), in corso all’Onu di New York. Durante
i lavori al Palazzo di Vetro, i cinque Paesi del Consiglio di Sicurezza con potere
di veto - Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina - hanno appoggiato l'idea di
creare un'area libera dalle armi atomiche in Medio Oriente, impegnandosi “a dare seguito
alla risoluzione del Tnp del 1995”. Presso le autorità israeliane e palestinesi prosegue
intanto la missione dell’inviato statunitense per la regione, George Mitchell, che
ha già incontrato il premier dello Stato ebraico Netahyahu e domani vedrà il presidente
palestinese, Mahmoud Abbas, per portare avanti il progetto di negoziati di pace indiretti
tra le due parti. Ce ne parla Giorgio Bernardelli, esperto di Medio Oriente
della rivista Mondo e Missione, intervistato da Giada Aquilino:
R. – Già
il fatto che siano colloqui indiretti dà l’idea di quanto sia difficile la situazione,
ovvero quella di due parti che negoziano senza nemmeno incontrarsi. E’ una situazione
in cui Washington cerca in qualche modo di uscire da uno stallo. Ma il clima di sfiducia
è molto diffuso fra entrambe le parti. Da parte palestinese, il presidente Abu Mazen
ha parlato di un termine di quattro mesi per negoziati di questo tipo, nei quali vorrebbe
inserire tutte le questioni chiave del conflitto. Difficilmente, in quattro mesi,
si potrà arrivare ad un risultato davvero forte. Da parte israeliana, questo negoziato
indiretto arriva dopo il braccio di ferro sulla questione del blocco degli insediamenti,
sulla questione di Gerusalemme est. Le premesse sono tutte per una situazione in cui
si mantiene aperto un canale di dialogo, ma senza prospettive immediate di risultati
concreti. D. – Proprio in queste ore, all’Onu si discute di
un Medio Oriente libero dalle armi atomiche, così come auspicato dai cinque Paesi
del Consiglio di Sicurezza, con potere di veto. Come si può interpretare questa presa
di posizione? R. – È un segnale comunque molto forte nel clima
di queste settimane. Dà l’idea di come i rapporti tra governo di Netanyahu e Washington,
al di là delle dichiarazioni di sostegno a Israele che l’amministrazione Obama ha
fatto, siano tutt’altro che semplici. Washington sta cercando di mettere pressione
soprattutto sul governo Netanyahu, cercando di far capire che rinviare ogni soluzione
rispetto a questo conflitto non è nell’interesse dello Stato ebraico. D’altra parte,
però, deve fare i conti anche con un governo come quello di Netanyahu che oggettivamente
è sostenuto dalla maggioranza, che non può concedere grandi margini di manovra su
questi temi. Alla Casa Bianca vertice su Afghanistan e Pakistan Vertice
su Afghanistan e Pakistan oggi alla Casa Bianca, convocato dal presidente degli Stati
Uniti, Barack Obama. Lo ha reso noto la stessa Casa Bianca, precisando che alla riunione
prendono parte i vertici del governo e delle Forze armate, per esaminare “la situazione
in Afghanistan e Pakistan”. Assieme al presidente Obama, sono presenti il segretario
di Stato, Hillary Clinton, quello della Difesa, Robert Gates, il capo staff della
Casa Bianca, Rahm Emanuel, l'ambasciatrice americana all'Onu, Susan Rice, il consigliere
per la Sicurezza nazionale, Jim Jones, il direttore della Cia, Leon Panetta, il capo
degli Stati Maggiori congiunti, l'ammiraglio Michael Mullen, l'inviato speciale in
Afghanistan e Pakistan, Richard Holbrooke, il generale David Petreus, comandante delle
forze armate del Centcom, e il generale Stanley McChrystal, comandante delle forze
alleate in Afghanistan.
Usa: la società dei mutui Freddie Mac chiede altri
10 miliardi Il colosso Usa dei mutui Freddie Mac chiederà all'amministrazione
Obama altri 10,6 miliardi di dollari, dopo aver chiuso il primo trimestre dell'anno
con un passivo di 8 miliardi di dollari. Lo ha reso noto la stessa società, secondo
quanto riferisce Bloomberg, aggiungendo che i nuovi fondi statali sono necessari perchè
il mercato immobiliare Usa resta “fragile”. La nuova richiesta di denaro farà schizzare
il costo del salvataggio della società a 61,3 miliardi di dollari. Con l'agenzia gemella
Fannie Mae, Freddie Mac a settembre 2008 fu salvata dalla bancarotta attraverso un
commissariamento da parte del governo federale.
L’installazione della cupola
di contenimento della marea nera dovrebbe iniziare oggi La cupola di contenimento
con la quale gli esperti di British Petroleum sperano di arrestare la fuoriuscita
di petrolio nel Golfo del Messico è in viaggio verso il luogo dell'incidente. Lo annuncia
Bp in una nota, precisando che l'installazione della struttura inizierà oggi, tra
varie difficoltà. Il capo delle operazioni di Bp, Doug Suttles, ha sottolineato alla
Cnn che l'operazione "è molto complessa, ci saranno sfide da affrontare durante il
percorso".
Comunità internazionale mobilitata per la crisi in Nepal La
comunità internazionale si sta mobilitando per risolvere la crisi politica che da
cinque giorni paralizza la capitale nepalese Kathmandu, a causa di uno sciopero a
oltranza indetto dall'opposizione maoista contro il governo. Unione Europea e Stati
Uniti hanno chiesto al premier di trovare una soluzione al braccio di ferro che rischia
di destabilizzare la giovane Repubblica. I maoisti, principale forza politica nell'Assemblea
costituente, chiedono le dimissioni dell'esecutivo e sono decisi a presidiare la capitale
fino a quando la loro richiesta non sarà soddisfatta. Il premier si rifiuta di cedere
alle pressioni e accusa i maoisti di volere l'anarchia. Il blocco della capitale da
giorni ha creato enormi danni all'economia locale, oltre a disagi per la popolazione
e per i turisti stranieri. La crisi nepalese preoccupa anche le Nazioni Unite, presenti
nel Paese dal 2007 con una forza di pace per sorvegliare il disarmo dei maoisti. (Panoramica
internazionale a cura di Fausta Speranza e Carla Ferraro) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 126 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.