Crisi greca. Mons. Giordano: va superata con la solidarietà
La crisi finanziaria della Grecia rappresenta un rischio di contagio importante per
le banche di diversi Paesi europei, tra cui il Portogallo, la Spagna, l'Italia e il
Regno Unito. E’ quanto afferma un report della società di rating Moody's. In particolare,
dell’Italia Moody’s spiega che è “uno dei Paesi dove il sistema bancario è stato sino
a oggi relativamente robusto'' ma dove c'è comunque un rischio di contagio se ''le
pressioni dei mercati sui 'rating sovrani' aumenteranno''. Da parte sua, la Banca
centrale europea ha deciso oggi di lasciare invariato all'1% il tasso di riferimento
principale in Eurolandia, come ampiamente previsto dal mercato. Intanto il cancelliere
tedesco, Angela Merkel, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy, chiedono di salvare
l’euro. Il servizio di Fausta Speranza
Lettera
congiunta di Merkel e Sarkozy. I due leader che rappresentano l’asse portante dell’Ue
chiedono in sostanza al presidente del Consiglio europeo, Van Rompuy, e al presidente
della Commissione, Barroso, di difendere la zona euro che rischia di essere messa
in pericolo dalla minaccia di un allargamento della crisi greca a Portogallo e Spagna.
Escludono l’espulsione di uno Stato membro dall'Unione monetaria, ma chiedono regole
più rigide sulla governance. E chiedono sanzioni più efficaci per gestire crisi
come quella della Grecia. Dunque, Parigi e Berlino, dopo i profondi disaccordi
delle scorse settimane sulla crisi in Grecia, si compattano in difesa della moneta
unica e in vista del vertice Ue di domani. In Grecia la tensione è alle stelle dopo
la morte ieri di tre persone durante le violenze estremiste nel contesto delle manifestazioni
ad Atene contro il piano di austerità. Parlando davanti al parlamento, che dibatte
le misure, il ministro delle Finanze difende quello che definisce un ampio programma
per stabilizzare l'economia greca. Invita tutti i deputati a ''fare il proprio dovere''
per salvare il Paese dalla bancarotta. La crisi economica che scuote l’Unione Europea
cade a 60 anni dalla Dichiarazione di Robert Schuman, primo discorso politico ufficiale
in cui compare il concetto di Europa come unione economica e, in prospettiva, politica.
Per questo parte da lì la riflessione di mons. Aldo Giordano,
osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa: "La
prima cosa che Schumann aveva già intuito è che la pace e l’unità d’Europa hanno una
dimensione molto concreta: vanno fatte nei fatti. E quindi si tratta di fare accordi
su cose molto concrete: allora erano acciaio e carbone e la questione economica. Certamente,
la questione economica è basilare per la vita degli europei e dei cittadini. Quando
non si trovano soluzioni, si cade in tragedie immense come quelle di questi giorni;
in violenze che possono anche degenerare fino all’uccisione, fino alla morte. Questa
è una tragedia terribile. Come arginare? La Chiesa non è che offra modelli economici
o modelli politici, tecnici: non è il nostro compito. Quindi, come affrontare tecnicamente
la questione economica della Grecia o anche di altri Paesi che vivono, che potranno
– forse – vivere una crisi analoga, l’aspetto tecnico lo aspettiamo dai politici,
lo aspettiamo dagli economisti. Ma credo che la Chiesa debba sottolineare che l’ispirazione
di base, la luce di base per le soluzioni ancora una volta sono la solidarietà e la
fraternità. Quindi, se noi abbiamo una vera dimensione di fraternità dobbiamo trovare
una soluzione in cui possiamo veramente condividere, fare uno scambio di beni. Ed
è nel momento del bisogno, quando esplodono le tragedie che dovrebbe vedersi la maturità
degli altri Paesi, la maturità di un continente".