Nepal: la Chiesa esorta i fedeli a recitare il Rosario per invocare la pace nel Paese
“Preghiamo la Vergine Maria perché interceda per la pace, perché non sia versato sangue,
perché illumini i nostri leader nel trovare un compromesso politico alla crisi”. E’
quanto ha detto all’Agenzia Fides padre Pius Perumana, pro-vicario apostolico del
Nepal. Nel Paese asiatico, paralizzato da tre giorni da uno sciopero generale, la
Chiesa esorta tutti i fedeli a “vivere questi giorni con serenità, con l’ottimismo
della fede e della speranza, recitando il Rosario ogni giorno, nel mese di maggio,
dedicato alla Madonna”. “Il Rosario – aggiunge padre Pius Perumana – rappresenta un’ottima
opportunità per rafforzare il legame più profondo con i propri familiari e con i propri
vicini, e anche per avviare nuovi gruppi di riflessione e di preghiera con la Bibbia”.
La situazione in Nepal– precisa il pro-vicario apostolico – “potrebbe degenerare da
un momento all’altro. La protesta dei maoisti ha bloccato anche le attività e la missione
della Chiesa e le scuole sono chiuse”. Kathmandu è rimasta bloccata, per il terzo
giorno consecutivo, a causa di uno sciopero generale indetto dall'opposizione maoista.
I trasporti pubblici e le attività commerciali della capitale nepalese sono fermi.
Scuole, uffici e industrie sono rimasti chiusi. Il partito maoista, che ha la maggioranza
nell'assemblea costituente, chiede le dimissioni del governo per varare la nuova Costituzione
e accelerare il processo di pace avviato nel 2006 dopo la rivoluzione popolare che
portò al rovesciamento della monarchia. (A.L.)