Il Congresso mondiale dei Medici cattolici a Lourdes, promosso dal dicastero vaticano
per la pastorale della Salute
“La nostra fede di medici”: è questo il tema del 23.mo Congresso mondiale della Federazione
internazionale associazioni dei medici cattolici, al via domani a Lourdes. L’evento,
che si chiuderà domenica prossima, si tiene sotto l’alto patrocinio del Pontificio
Consiglio per la Pastorale della Salute. Sull’importanza del luogo del Congresso e
le aspettative per questo incontro, Alessandro Gisotti ha intervistato il dott.
Franco Balzaretti, rappresentante mondiale dei medici cattolici alle Nazioni Unite:
R. – Lourdes
ci insegna veramente a rivivere in modo concreto nella nostra professione, nella nostra
vita di tutti i giorni, la parabola del Buon Samaritano e ad offrire il nostro servizio
con spirito di condivisione alla persona malata. Lourdes ci insegna e ci ricorda proprio
questo spirito di condivisione e di cura della persona nella sua globalità.
D.
– Questo congresso ha anche una dimensione forte di pellegrinaggio?
R.
– Sì, diciamo che il medico e, soprattutto, il medico cattolico ha bisogno degli aggiornamenti
tecnico-scientifici ma ha bisogno anche di un sostegno spirituale. Quindi, a Lourdes
non ci sarà solo una semplice partecipazione al congresso - che pur rappresenta dei
temi e dei relatori di altissimo livello - ma a Lourdes si andrà anche in pellegrinaggio.
Quindi, si andrà anche con quello spirito proprio della preghiera. Pregheremo innanzitutto
per i medici, per gli ammalati, per le loro famiglie, ma pregheremo anche per i sacerdoti,
per la Chiesa e per il Santo Padre.
D. – Il tema
del congresso è “La nostra fede di medici”. Una sua riflessione su questo binomio,
fede e medicina...
R. – Questo tema molto forte -
la nostra fede di medici - viene sviluppato in quattro sessioni che ripercorrono il
nostro credo. La prima sessione sarà “Dio creatore” in cui si parlerà anche e soprattutto
del Creato, dell’ambiente. Nella seconda sessione, “Gesù Cristo sofferente e guaritore”,
si parlerà appunto del medico nella sua professione al servizio dei sofferenti ma
anche a servizio dei più deboli. Sarà sicuramente una sessione molto nutrita. Poi,
c’è “Lo spirito della vita” e “La Chiesa Corpo di Cristo” in cui si parlerà anche
dell’organizzazione cattolica in tema di assistenza anche operativa. In più, è stata
aggiunta una sessione "pro-life" per affrontare le recenti problematiche che stanno
emergendo negli ultimi tempi in tema di aborto e di procreazione assistita.
D.
– Quali sono le vostre aspettative per questo congresso?
R.
- L’aspettativa è proprio quella di recuperare delle energie da donare ai nostri ammalati.
A Lourdes non si trovano degli elisir o delle cure miracolose ma a Lourdes il medico
ritrova se stesso, ritrova delle energie. Credo che questo servirà anche al medico
per dargli quella forza e quelle energie necessarie per affrontare nel modo migliore
la propria professione soprattutto in questi tempi di difficoltà.