2010-05-04 14:53:51

Thailandia: per l'arcivescovo di Bangkok la "road map" di Abhisit è un passo “positivo” per la pace


La “road map” in cinque punti proposta dal premier thai Abhisit Vejjajiva per la riconciliazione e nuove elezioni è “un passo molto positivo, che dà respiro al Paese”. È quanto afferma all'agenzia AsiaNews mons. Francis Xavier Kirengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok e vice-presidente della Conferenza episcopale, secondo cui entrambi gli schieramenti “devono guardare al bene comune come valore primario”. La road map di “riconciliazione nazionale” è formata da cinque punti: la monarchia non deve diventare un’arma nella lotta politica; il Paese va riformato per appianare le disuguaglianze e le disparità economiche; i media devono evitare di aggravare il conflitto sociale e politico; la creazione di una commissione indipendente di indagine sulle violenze che, in otto settimane di protesta, hanno causato 27 morti e oltre 900 feriti; un cammino di pacificazione che vede impegnati tutti i fronti in lotta. L’arcivescovo di Bangkok ricorda il summit interreligioso, in cui “abbiamo voluto esprimere unità e accordo”, invitando le parti a trovare “una soluzione” alla crisi politica. E la chiave, aggiunge mons. Kovithavanij, per risolvere la situazione di stallo ruotava proprio attorno “a un terzo incontro in cui entrambe le parti manifestassero buona volontà e il desiderio di risolvere il conflitto”. Il prelato giudica i cinque punti avanzati da Abhisit “un passo molto positivo” e invita le parti a “guardare al bene primario della popolazione thai” che desidera la pace come valore supremo. Di fronte a un problema sociale e politico, aggiunge, è necessaria una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità. “Aspettiamo una risposta dei manifestanti – sottolinea – ma la via proposta dal premier era l’unico modo per il governo di affrontare la crisi, usando l’arma del dialogo”. I cattolici thai ogni sera alle 18 osservano un momento di silenzio e celebrano una preghiera comune “per la pace e il bene della Thailandia”. Preghiere che si ripetono “anche la domenica, durante la messa”, mentre i cristiani – seppur minoranza nel Paese – devono ricoprire un “ruolo attivo” nella vita del Paese. “Ora – conclude l’arcivescovo di Bangkok – nutriamo un cauto ottimismo”. (R.P.)







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