2010-05-04 14:54:34

Ortodossi e cattolici insieme nella via della carità, in un convegno della Comunità di Sant’Egidio


Cattolici e ortodossi si confrontano sul terreno comune della carità. Un incontro alla comunità di Sant’Egidio, stamani a Roma, dal titolo “I poveri sono il tesoro della Chiesa”, ha messo in luce i tanti punti in comune tra le due Chiese. Per mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, “la Chiesa si riconosce nei poveri e proprio questo tema può fungere da stimolo per il dialogo ecumenico”. Andrea Riccardi, che ha parlato a nome della Comunità, ha messo in luce come sopratutto le società occidentali “siano senza missione perché, non hanno visione, troppo impegnate a fare profitti. E in molti avvertono sempre più la necessità di difendersi dai poveri, invece che difendere i poveri”. Lo dimostra il fatto che molti Comuni hanno deciso di allontanare i poveri dai centri storici, quasi per nasconderli. Temi questi che sono una sfida per i cristiani. Per Riccardi, dapprima con la rivoluzione industriale, poi con il socialismo reale, si è verificato un divorzio tra Chiesa e classe operaia, e tanti sono stati i grandi cristiani, vedi Madre Teresa o Follerau, che hanno lottato per ricomporre questa frattura con i poveri. Il metropolita di Minsk e Sluck, Filaret, ha aggiunto che nei Paesi un tempo sovietici, durante il Comunismo, ai religiosi era impedito aiutare i poveri. Con la libertà la situazione è mutata e come in ogni momento di cambiamento gli indigenti sono cresciuti di numero. Oggi gli ortodossi sono fortemente presenti in questo campo. E questo, perchè, ha detto Filaret, “la carità è metodo di vita attraverso la carità divina”. Infine Filaret si è augurato che il dialogo ecumenico possa fare passi in avanti. (A cura di Alessandro Guarasci)







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