I vescovi degli Stati Uniti per i diritti degli immigrati
I vescovi degli Stati Uniti giudicano «un importante primo passo» la proposta avanzata
recentemente dai senatori democratici al Congresso, che traccia le linee guida per
una riforma del sistema dell'immigrazione. Anche se alcuni punti, come quelli che
riguardano per esempio le misure repressive, andrebbero ulteriormente discussi. È
quanto si sottolinea in una nota a firma del presidente dell'United States Conference
of Catholic Bishops' Commitee on Migration, il vescovo di Salt Lake City, John Charles
Wester. I vescovi - riferisce l'Osservatore Romano - ritengono che la proposta apra
la strada a un nuovo sistema di accoglienza che contenga misure comprensive e, per
questo, esortano «i rappresentanti di entrambi gli schieramenti politici ad avviare
un processo che conduca all'introduzione e all'attuazione di una legislazione bipartisan
che affermi lo stato di diritto e i diritti umani fondamentali». I presuli, tuttavia,
pur sostenendo «l'indirizzo generale della proposta di legge», si rileva, «si oppongono
con forza contro l'estensione di alcuni benefici previsti per le unioni tra uomini
e donne a quelle i cui componenti appartengono allo stesso sesso». Questa indicazione,
è spiegato, «minaccia di minare l'opportunità di riunire il Congresso e i cittadini
attorno a una soluzione comune relativa all'importante sfida portata dalla riforma
dalla legge in materia d'immigrazione». Dall'episcopato si esprime preoccupazione
anche per «l'aumento delle misure repressive» previste dalla proposta di legge. La
nota conclude con un appello al dibattito civile: «La questione dell'immigrazione
non può essere disattesa ancora a lungo e non dovrebbe essere strumentalizzata a livello
politico o tenuta in ostaggio per motivazioni ideologiche. Il nostro sistema immigratorio
si è rotto in maniera irreparabile e necessita di essere aggiustato». (R.P.)