I progetti di solidarietà della Chiesa italiana sostenuti con l'otto per mille. Intervista
con Matteo Calabresi
E’ partita la campagna per promuovere la firma dell’8 per mille alla Chiesa cattolica
nella dichiarazione dei redditi, promossa dalla Conferenza episcopale italiana. Una
firma che non costa nulla di più delle tasse già versate e che permette fra l’altro
anche il sostegno ad importanti di carità. Quali sono i progetti realizzati con l’8
per mille? Debora Donnini lo ha chiesto a Matteo Calabresi, responsabile
del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica.
R. – Si realizzano
progetti in continuazione, ovviamente. Gli spot di questi giorni in tv ne sono la
testimonianza. Tanto per citarne un paio: ad Olbia, la Comunità Arcobaleno accoglie
tossicodipendenti e li reinserisce nel mondo del lavoro. Nella Piana di Gioia Tauro,
grazie al progetto pastorale Policoro, è stata aperta una cooperativa agricola composta
da giovani che hanno detto no alla mafia e lavorano, fra l’altro, un terreno sequestrato
alla mafia stessa. Queste ovviamente sono solo un paio di storie che vedrete rappresentate
negli spot della campagna di rendiconto. Le aree di intervento sono le esigenze di
culto e di pastorale, il sostentamento dei sacerdoti e le opere di carità in Italia
e all’estero.
D. – Quanti sono gli italiani che destinano
l’8 per mille alla Chiesa? Sono aumentati, diminuiti?
R.
– Secondo gli ultimi dati disponibili, che fra l’altro si riferiscono al 2006, gli
italiani che firmano a favore della Chiesa sono quasi 15 milioni sui 17 circa, che
sono poi quelli che firmano effettivamente. Quindi, sempre l’86 per cento. Il numero,
da quello che ci risulta, secondo i dati ufficiali, è in continua crescita.
D.
– Come sensibilizzare le persone a destinare l’8 per mille alla Chiesa cattolica?
R.
– Noi facciamo una campagna che chiamiamo di rendiconto, perché vuole focalizzare
l’attenzione sulla trasparenza. Sul sito 8 per mille, www.8xmille.it,
ci sono moltissimi esempi dei modi in cui i soldi, provenienti dall’8 per mille, vengono
spesi. Direi allora che la sensibilizzazione arriva da quello, dalla trasparenza.