2010-05-04 14:54:21

El Salvador: appello della Chiesa per migliorare la situazione nelle carceri


Dinanzi agli ultimi fatti di violenza avvenuti nelle carceri di El Salvador, che hanno causato la morte di 2 prigionieri e più di 20 feriti nei centri di Cojutepeque (centro) e Sonsonate (ovest), l'arcivescovo di San Salvador, mons. José Luis Escobar Alas, ha lanciato un appello alle autorità, al fine di cercare di migliorare le condizioni delle carceri. Dall’11 aprile infatti i prigionieri stanno manifestando all'interno delle carceri e provocando degli scontri. Mons. Escobar Alas ha detto all’agenzia Fides: “Ho sempre pensato che la vita nelle carceri sia disumana e debba migliorare, non dico di abolire la giustizia, ma che deve esistere una assistenza degna”. Ad oggi, i 19 centri penitenziari di El Salvador ospitano circa 23.000 prigionieri, quando la capacità di questi strutture è di 8.000. Malgrado questo, le nuove autorità penitenziarie hanno fermato la costruzione di 2 nuovi centri. “La crisi delle carceri viene ad aggravare la situazione di insicurezza che vive il Paese” aggiunge mons. Escobar Alas, che insiste nel suo appello al governo, affinchè si valuti seriamente tutto il sistema di sicurezza, in modo speciale le carceri, perché la situazione è diventata molto difficile da gestire e rischia di provocare un fallimento dello Stato riguardo alla sicurezza. La Chiesa cattolica, attraverso la Pastorale penitenziaria, mantiene la sua presenza in tutti i centri del Paese ed è riconosciuta dalle autorità come uno dei principali canali d'inserimento dei prigionieri. “Lo Stato deve avere il controllo, ma le persone che hanno sbagliato dinanzi alla legge non hanno perso i loro diritti umani. Hanno perso il diritto alla libertà ed alcuni altri diritti, ma non i diritti come persona” ha sottolineato l’arcivescovo di San Salvador. (R.P.)







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