Il Papa ai giovani di Torino: lasciatevi toccare dall’amore di Cristo e la vostra
vita sarà trasformata
Affidatevi a Cristo e potrete fare della vostra vita qualcosa di grande: è il messaggio
che Benedetto XVI ha consegnato ai giovani torinesi incontrati ieri pomeriggio a Piazza
San Carlo. Un evento contraddistinto dall’entusiasmo dei ragazzi, che hanno fatto
di questo incontro una piccola Gmg, quasi un anticipo del Raduno Mondiale di Madrid
del prossimo anno. Il Papa ha esortato i giovani cattolici a seguire l’esempio del
Beato Frassati, testimone di una “fede semplice ed efficace”. Il servizio di Alessandro
Gisotti:
(Voci dei
giovani: "Benedetto! Benedetto!")
Andate incontro a Gesù, l’amico che ci
ama per quello che siamo e ci trasforma toccandoci con il suo amore. E’ questa la
meta che Benedetto XVI indica alle migliaia di giovani venuti ad incontrarlo a Piazza
San Carlo, cuore del capoluogo piemontese. Un evento festoso, ma anche un’assunzione
di impegno, come afferma uno dei ragazzi rivolgendosi al Santo Padre:
“Santo
Padre, crediamo che una delle maggiori sfide per noi giovani oggi sia proprio l’impegno
a costruire delle vite coerenti bene ancorate in questo mondo ma altrettanto desiderose
di tenere lo sguardo verso l’altro. La salutiamo con affetto e le diciamo che è bello
averla qui e che Torino e i suoi giovani sono con lei”.
(Applausi)
E
il Papa è con i giovani. Benedetto XVI ripercorre il dialogo del giovane ricco con
Gesù. “Cosa devo fare per avere la vita eterna?”. Domanda difficile oggi, riconosce
il Pontefice, “perché la mentalità del nostro tempo ci dice che non esiste nulla di
definitivo”. Cambiare, prosegue, è diventata “la parola d’ordine”. “Ma è proprio vero
– chiede il Papa ai ragazzi – che per essere felici dobbiamo accontentarci di piccole
e fugaci gioie momentanee”. Gioie che quando finiscono “lasciano l’amarezza nel cuore”?:
“Dio
ci ha creato in vista del 'per sempre', ha posto nel cuore di ciascuno di noi il seme
per una vita che realizzi qualcosa di bello e di grande. Abbiate il coraggio delle
scelte definitive e vivetele con fedeltà! Il Signore potrà chiamarvi al matrimonio,
al sacerdozio, alla vita consacrata, a un dono particolare di voi stessi: rispondetegli
con generosità!” “Amare Dio e amare
gli altri con tutto se stessi”: questa, rammenta il Papa, è la ricchezza più grande
della vita che Gesù indica al giovane. E aggiunge: “Non c’è nulla di più grande per
l’uomo, un essere mortale e limitato, che partecipare alla vita di amore di Dio”:
“Oggi
viviamo in un contesto culturale che non favorisce rapporti umani profondi e disinteressati,
ma, al contrario, induce spesso a chiudersi in se stessi, all’individualismo, a lasciar
prevalere l’egoismo che c’è nell’uomo. Ma il cuore di un giovane è per natura sensibile
all’amore vero. Perciò mi rivolgo con grande fiducia a ciascuno di voi e vi dico:
non è facile fare della vostra vita qualcosa di bello e di grande, è impegnativo,
ma con Cristo tutto è possibile!” Ecco
allora che il Papa invita i giovani ad essere amici di Gesù, a vivere questa amicizia
nella Chiesa, nei Sacramenti, nella lettura della Bibbia. E soprattutto nell’amore
per il prossimo:
“Sappiate incontrare l’amore di
Cristo nella testimonianza di carità della Chiesa. Torino vi offre, nella sua storia,
splendidi esempi: seguiteli, vivendo concretamente la gratuità del servizio. Tutto
nella comunità ecclesiale deve essere finalizzato a far toccare con mano agli uomini
l’infinita carità di Dio”.
L’amore di Cristo, ribadisce
il Papa, “non è un amore confinato nel passato, non è un’illusione, non è riservato
a pochi”. E’ un amore, aggiunge, che ci esorta ad uscire “da una tendenza individualista
anche nel vivere la fede” e ci chiama a far parte “del grande mosaico della Chiesa
di Cristo”. I giovani di Torino, sottolinea il Pontefice chiudendo il suo discorso,
hanno un modello nel Beato Piergiorgio Frassati, la cui esistenza fu “avvolta interamente
dalla grazia e dall’amore di Dio e fu consumata, con serenità e gioia, nel servizio
appassionato a Cristo e ai fratelli”:
“Cari giovani,
abbiate il coraggio di scegliere ciò che è essenziale nella vita! 'Vivere e non vivacchiare'
ripeteva il beato Piergiorgio Frassati. Come lui, scoprite che vale la pena di impegnarsi
per Dio e con Dio, di rispondere alla sua chiamata nelle scelte fondamentali e in
quelle quotidiane, anche quando costa!”