2010-05-02 14:47:42

Marea nera: Obama arriva in Louisiana tra le polemiche


Il presidente Usa, Barak Obama, è atteso oggi in Louisiana, minacciata dalla marea di petrolio dopo l'esplosione di una piattaforma nel Golfo del Messico, per un blitz deciso all'ultimo momento, mentre crescono le polemiche sulla lentezza della reazione della British Petroleum ma anche del governo federale. I pescatori della zona si sentono abbandonati, intanto il petrolio continua a sgorgare incontrollato: l’onda nera potrebbe raggiungere l'Atlantico. Il servizio di Roberta Rizzo RealAudioMP3


Dal governatore della Louisiana, Bobby Jindal, ai pescatori del delta del Mississipi, il Golfo del Messico investito dalla marea nera aspetta oggi al varco il presidente Barack Obama mentre la macchia di greggio continua a crescere: ha già superato i 10mila chilometri quadrati. La catastrofe sembra inevitabile. Gli sforzi per contenere il flusso di greggio hanno prodotto risultati limitati. Le fragili barriere naturali delle paludi del delta, il brutto tempo e le onde marine rendono tutto più difficile mentre cresce la rabbia della gente contro la British Petroleum, il colosso britannico responsabile del disastro, e contro la Casa Bianca accusata di essersi mossa troppo tardi. Per i pescatori del delta l'incubo è quello della bancarotta totale e della perdita del lavoro per anni. C’è chi ipotizza un disastro peggiore di quello dell'uragano che distrusse New Orleans 5 anni fa. Per questo la Casa Bianca ha deciso di dare un segnale forte con l’arrivo del presidente sui luoghi della sciagura e scongiurare il pericolo che l’onda nera si trasformi nella “Katrina” di Obama. Ieri sera la Guardia Costiera ha ammesso che è "praticamente impossibile" quantificare le migliaia di barili di greggio che fuoriescono dalla piattaforma affondata. Se, come previsto, dovesse essere intercettata dalla corrente del Golfo, l’onda nera non si fermerà fino all'Oceano Atlantico.







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